Articoli sul NYT

La teoria della pozione miracolosa della destra contemporanea, di Paul Krugman (New York Times, 30 agosto 2021)

 

Aug. 30, 2021

The Snake Oil Theory of the Modern Right

By Paul Krugman

zz 898

You don’t hear much these days about “economic anxiety.” Most observers acknowledge that the rise of the Trumpist right was driven by racial and social antagonism, not economic populism.

Yet there is an economic element to political extremism, just not what you’d think. Right-wing extremists, and to some extent even more mainstream conservative media, rely on financial support from companies selling nutritional supplements and miracle cures — and that financial support is arguably a significant factor pushing the right to become more extreme. Indeed, right-wing extremism isn’t just an ideological movement that happens to get a lot of money from sellers of snake oil; some of its extremism can probably be seen not as a reflection of deep conviction, but as a way of promoting snake oil.

Consider where we are right now in the fight against Covid-19. A few months ago it seemed likely that the development of effective vaccines would soon bring the pandemic to an end. Instead, it goes on, with hospitalizations closing in on their peak from last winter. This is partly due to the emergence of the highly contagious Delta variant, but it also crucially reflects the refusal of many Americans to take the vaccines.

And much of this refusal is political. True, many people who are refusing to get vaccinated aren’t Trumpists, but there’s a strong negative correlation between Donald Trump’s share of a county’s vote and vaccinations. As of July, 86 percent of self-identified Democrats said they had had a vaccine shot, but only 54 percent of Republicans did.

But vaccine refusers aren’t just rejecting lifesaving vaccines, they’re also turning to life-threatening alternatives. We’re seeing a surge in sales of — and poisoning by — ivermectin, which is usually used to deworm livestock but has recently been touted on social media and Fox News as a Covid cure.

OK, I didn’t see that coming. But I should have. As the historian Rick Perlstein has pointed out, there’s a long association between peddlers of quack medicine and right-wing extremists. They cater to more or less the same audience.

That is, Americans willing to believe that Barack Obama was born in Kenya and that Italian satellites were used to switch votes to Joe Biden are also the kind of people willing to believe that medical elites are lying to them and that they can solve their health problems by ignoring professional advice and buying patent medicines instead.

Once you’re sensitized to the link between snake oil and right-wing politics, you realize that it’s pervasive.

This is clearly true in the right’s fever swamps. Alex Jones of Infowars has built a following by pushing conspiracy theories, but he makes money by selling nutritional supplements.

It’s also true, however, for more mainstream, establishment parts of the right. For example, Ben Shapiro, considered an intellectual on the right, hawks supplements.

Look at who advertises on Tucker Carlson’s Fox News show. After Fox itself, the top advertisers are My Pillow, then three supplement companies.

Snake oil peddlers, clearly, find consumers of right-wing news and punditry a valuable market for their wares. So it shouldn’t be surprising to find many right-leaning Americans ready to see vaccination as a liberal plot and turn to dubious alternatives — although, again, I didn’t see livestock dewormer coming.

The interesting question, however, is to what extent the connection between right-wing politics and snake oil marketing has shaped the political landscape.

Put it this way: There are big financial rewards to extremism, because extreme politics sells patent medicine, and patent medicine is highly profitable. (In 2014 Alex Jones’s operations were bringing in more than $20 million a year in revenue, mainly from supplement sales.) Do these financial rewards induce pundits to be more extreme? It would be surprising if they didn’t — as conservative economists say, incentives matter.

The extremism of media figures radicalizes their audience, giving politicians an incentive to become more extreme.

So you can see how vaccination became such a flash point. Getting shots in arms is a priority for a Democratic president, which automatically generates intense hostility among people who want to see Joe Biden fail. And such people were already primed to reject medical expertise and believe in quack cures.

Surely everyone on the right noticed that even Donald Trump got booed recently when he told attendees at a rally that they should get vaccinated. He probably won’t say that again, and would-be future Trumps definitely won’t.

None of this would be happening if there weren’t a climate of anger and distrust for unscrupulous pundits and politicians to exploit. But the fact that extremism sells patent medicine creates a financial incentive to get more extreme.

You could say that if American democracy is in danger, that’s partly because sellers of snake oil — not bad policy ideas, but actual bad medicine — have been pulling off this one weird trick.

 

La teoria della pozione miracolosa [1] della destra contemporanea,

di Paul Krugman

 

Non si sente molto parlare in questi giorni di “ansietà economica”. La maggioranza degli osservatori riconosce che la crescita della destra trumpiana fu guidata da ostilità razziale e sociale, non da populismo economico.

Tuttavia c’è un elemento economico nell’estremismo politico, solo che non è quello che si direbbe. Gli estremisti di destra, e in qualche misura persino i principali media più conservatori, si basano sul sostegno finanziario di società che vendono integratori alimentari e farmaci miracolosi – e quel sostegno finanziario è probabilmente un fattore significativo che spinge la destra a diventare più estremista.  Infatti, l’estremismo della destra non è soltanto un movimento ideologico che si dà il caso riceva molti soldi dai venditori di pozioni miracolose; una parte del suo estremismo può probabilmente essere considerata non come un riflesso di convinzioni profonde, ma come un modo per promuovere tali pozioni.

Si consideri a che punto siamo nella lotta contro il Covid-19. Pochi mesi fa sembrava che lo sviluppo di vaccini efficaci avrebbe presto portato la pandemia ad una fine. Invece essa va avanti, con le ospedalizzazioni che dallo scorso inverno hanno ripreso il loro picco. Questo in parte è dovuto alla apparizione della altamente contagiosa variante Delta, ma riflette anche in modo fondamentale il rifiuto di molti americani di prendere i vaccini.

E buona parte di questo rifiuto è politico. È vero, molte persone che stanno rifiutando i vaccini non sono trumpiani, ma c’è una forte correlazione negativa tra la quota dei voti a Donald Trump in una contea e le vaccinazioni. Nel mese di luglio, l’86 per cento di coloro che si identificavano come democratici dicevano di aver avuto una iniezione di vaccino, contro soltanto il 54 per cento dei repubblicani.

Ma coloro che rifiutano i vaccini non stanno soltanto rifiutando quei salvavita, si stanno anche indirizzando verso alternative pericolose per la vita. Stiamo assistendo ad un crescita di vendite – e di conseguente avvelenamento – da ivermectina [2], che è normalmente utilizzata per sverminare il bestiame ma di recente è stato promosso sui social media e su Fox News come una cura per il Covid.

Confesso di non aver previsto quella novità, seppure avrei dovuto farlo. Come lo storico Rick Perlstein ha messo in evidenza, c’è da tanto tempo una associazione tra i piazzisti di medicinali da ciarlatani ed estremisti di destra. Si rivolgono più o meno allo stesso pubblico.

Ovvero, gli americani disponibili a credere che Barack Obama fosse nato in Kenya e che i satelliti italiani fossero stati usati per spostare voti su Joe Biden, sono anche il genere di individui disposti a credere che le elite sanitarie li stanno ingannando e che possono risolvere i loro problemi di salute ignorando i consigli dei professionisti e al loro posto acquistando rimedi miracolosi.

Una volta che siete allertati alla connessione tra pozioni miracolose e politiche della destra, comprendete che è pervasiva.

Questo è chiaramente vero nei malsani acquitrini della destra. Alex Jones di Infowars [3] si è costruito un seguito diffondendo le teorie della cospirazione, ma fa soldi vendendo integratori alimentari.

Ciò è anche vero, tuttavia, per le più in vista componenti del gruppo dirigente della destra. Ad esempio Ben Shapiro, considerato un intellettuale di destra, fa il venditore di integratori.

Si guardi a chi si fa pubblicità sullo show su Fox News di Tucker Carlson. Dopo la stessa Fox, le principali pubblicità sono di My Pillow, e poi di tre società di integratori.

Chiaramente, i venditori di pozioni magiche considerano i consumatori dei notiziari e dei commentatori della destra un apprezzabile mercato per la loro mercanzia. Dunque non dovrebbe essere sorprendente scoprire molti americani che inclinano verso la destra pronti a considerare i vaccini come un complotto progressista ed a volgersi verso dubbie alternative – sebbene, ancora, non mi ero accorto dell’arrivo dello sverminatore del bestiame.

La domanda interessante, tuttavia, è in quale misura la connessione tra la politica della destra e il commercio di pozioni magiche abbia conformato il paesaggio politico.

Diciamo così: ci sono grandi riconoscimenti finanziari per l’estremismo, dato che la politica estremista  aiuta a vendere i rimedi miracolosi e i rimedi miracolosi fanno alti profitti (nel 2014 le operazioni di Alex Jones hanno comportato entrate per più di 20 milioni di dollari all’anno di entrate, principalmente dalle vendite di integratori). Questi premi finanziari inducono i commentatori ad essere più estremisti? Sarebbe sorprendente se non fosse così – come dicono gli economisti conservatori, gli incentivi sono importanti.

L’estremismo dei personaggi dei media radicalizza il loro pubblico, dando ai politici un incentivo a diventare più estremisti.

Dunque, potete comprendere come le vaccinazioni siano diventate una faccenda talmente esplosiva. Iniettare i vaccini nella braccia è una priorità per un Presidente democratico, il che automaticamente provoca una intensa ostilità tra coloro che vogliono vedere Biden fallire. E tali persone sono già predisposte a rigettare la competenza medica e a credere alle cure cialtronesche.  

Di sicuro qualcuno a destra di recente ha notato che persino Donald Trump è stato fischiato quando ha detto ai partecipanti ad una manifestazione che avrebbero dovuto vaccinarsi. Probabilmente non lo dirà un’altra volta, e i futuri aspiranti Trump di sicuro non lo faranno.

Niente di questo starebbe accadendo se non ci fosse un clima di rabbia e di sfiducia che commentatori e politici privi di scrupoli possono sfruttare. Ma il fatto che l’estremismo venda rimedi miracolosi crea un incentivo finanziario a diventare più estremisti.

Si potrebbe dire che se la democrazia americana è in pericolo, ciò in parte dipende dal fatto che i venditori di pozioni miracolose – non cattive idee politiche, ma proprio cattive medicine – stanno avendo successo in questa curiosa fregatura.

 

 

 

 

 

[1] “Snake oil” letteralmente è “olio di serpente”, ovvero un termine per indicare un intruglio che si suppone abbia effetti miracolosi, che deriva dalla storia americana dei secoli passati.

[2] Se si vuole approfondire le ragioni della recente fortuna dell’ivermectina – che è effettivamente un farmaco, ma usato principalmente per sverminare gli animali è sterminare i pidocchi – si può consultare, ad esempio, il sito della Federazione Nazionale degli ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, che pubblica una analisi dettagliata sull’argomento. Il farmaco è sinora stato vivamente sconsigliato dagli organismi sanitari europei (EMA) e americani. I suoi effetti positivi sono apparsi assai modesti, in vari casi accompagnati da effetti apertamente negativi, ma soprattutto caratterizzati da vistosi difetti di qualità nelle ricerche. Secondo una analisi condotta da un rete internazionale – la Cochrane Library – al momento tutti gli ricerche sul tema sono caratterizzate da “problemi metodologici che compromettono la credibilità dei risultati”. Il che non porta ad escludere che possa esercitare una attività antivirale significativa (de resto è un farmaco per aspetti di tutt’altra natura giudicato ‘essenziale’ dall’OMS).

Dunque un farmaco assai improbabile per il Covid-19, anche se non proprio “olio di serpente”. Il punto è che è chiaramente criminale pubblicizzare un farmaco in commercio del quale non si ha alcuna certezza, almeno ai fini per i quali viene consigliato, da personaggi ed organismi politico mediatici.

[3] Conduttore radiofonico della destra statunitense, che potrebbe essere candidato ad un premio mondiale per le false notizie e le teorie cospirative.

 

 

 

 

By


Commenti dei Lettori (0)


E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"