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No, gli obblighi alla vaccinazione non sono un attacco alla libertà, di Paul Krugman (New York Times, 1 novembre 2021)

 

Nov. 1, 2021

No, Vaccine Mandates Aren’t an Attack on Freedom

By Paul Krugman

zz 898The Delta surge in Covid-19 seems to be receding. That’s good news, and not just because fewer people are dying. Fear of infection was one reason the economic recovery hit an air pocket in the third quarter. Resuming normal life will be a huge relief.

But the U.S. right is, in effect, trying to keep the pandemic going. We talk a lot about misinformation on social media, some of which — surprise! — appears to be the product of Russian disinformation. However, the role of the right-wing establishment has surely been far more important. Fox News serves up anti-vaccine messages almost every day. Republican governors have tried to ban vaccine mandates not just by local governments and school districts but by private businesses. Multiple Republican attorneys general have filed suit to stop federal vaccine mandates.

The expressed rationale for all this activity is that it’s about protecting freedom. In reality, while there are several reasons for vaccine resistance, politics is a significant driver of the agitation. A successful vaccination campaign could mean a successful Biden administration, and the right is determined to prevent that, no matter how many avoidable deaths result from vaccine sabotage. It’s noteworthy that Fox has a very strict vaccination policy for its own employees.

Still, the case against vaccine mandates, however disingenuous, needs to be answered on the merits. Yet I at least have rarely seen the case against a right to refuse vaccination fully explained, even though you could hardly come up with a better example than Covid-19 vaccination if you wanted to design a hypothetical situation in which arguments for freedom of choice don’t apply. And I think it’s worth spelling out exactly why.

First, personal choice is fine — as long as your personal choices don’t hurt other people. I may deplore the quality of your housekeeping, but it’s your own business; on the other hand, freedom doesn’t include the right to dump garbage in the street.

And going unvaccinated during a pandemic does hurt other people — which is why schools, in particular, have required vaccination against many diseases for generations. The unvaccinated are much more likely to contract the coronavirus, and hence potentially infect others, than those who’ve had their shots; there’s also some evidence that even when vaccinated individuals become infected, they’re less likely to infect others than the unvaccinated.

Incidentally, the fact that breakthrough infections happen — that some people get the virus despite being vaccinated — actually strengthens the case for mandates, because it means that even those who’ve gotten their shots face some danger from those who refuse to follow suit.

And the harm done to others by rejecting vaccines goes beyond an increased risk of disease. The unvaccinated are far more likely than the vaccinated to require hospitalization, which means that they place stress on the health care system. They also impose financial costs on the general public, because given the prevalence of insurance both public and private, their hospital bills end up being largely covered by the rest of us.

Vaccination, then, should be considered a public duty, not a personal choice. But there would be a strong argument for public promotion of vaccines even if we were to somehow ignore the harm the unvaccinated impose on others and look only at the personal choice aspect. For this isn’t an area in which individuals can be relied on to choose well.

Medicine, in case you haven’t noticed, is a complex and difficult subject. As a result, it’s an area where it’s a bad idea to leave people entirely to their own devices. The clamor for unproven treatments like taking hydroxychloroquine or ivermectin reminds us why we require that physicians be licensed and drugs be approved, rather than leaving it up to the public to decide who’s qualified and which medication is safe and effective.

So you have to wonder why anyone would consider it a good idea when Florida’s surgeon general urged people to downplay medical advice on vaccines and rely on their “intuition and sensibilities.”

Finally, the most contentious area in this whole argument involves vaccine and mask requirements for schools. And in this area, opponents of mandates aren’t making decisions for themselves — they’re making decisions for their children, who have rights of their own and aren’t simply their parents’ property.

Now, U.S. law and tradition give parents a great deal of leeway, especially when religious beliefs are involved, but not absolute power over their children’s lives. Adults can’t choose to deny their children basic education; they can’t turn down lifesaving medical treatment. That’s why we have longstanding vaccine mandates for many childhood diseases. And the same logic applies to Covid-19.

Again, I don’t know how many people really believe that vaccine requirements are an attack on freedom. But in any case, it’s important to understand that freedom is no reason to block a potential medical miracle.

 

No, gli obblighi alla vaccinazione non sono un attacco alla libertà,

di Paul Krugman

 

L’ondata della variante Delta nel Covid-19 pare stia arretrando. Questa è una buona notizia, non soltanto perché muoiono meno persone. La paura dell’infezione è stata una ragione, nel terzo trimestre, perché la ripresa economica finisse in un vuoto d’aria. Riprendere una vita normale sarà un grande sollievo.

Ma la destra statunitense, in effetti, sta cercando di far durare la pandemia. Parliamo di una gran quantità di disinformazioni sui social media, alcune delle quali – sorpresa! – sembra siano il prodotto di disinformazioni russe. Tuttavia, il ruolo del gruppo dirigente della destra è stato sicuramente più importante. Fox News distribuisce messaggi contro il vaccino quasi ogni giorno. I Governatori repubblicani hanno cercato di vietare gli obblighi di vaccinazione non solo da parte dei governi locali e dei distretti scolastici, ma delle imprese private. Vari procuratori generali repubblicani hanno presentato istanze per fermare gli obblighi federali ai vaccini.

La giustificazione addotta per tutta questa attività è che essa riguarda la protezione della libertà. Nella realtà, mentre ci sono varie ragioni per la resistenza ai vaccini, la politica è un significativo fattore di agitazione. Una campagna di vaccinazione di successo significherebbe una affermazione per la Amministrazione Biden, e la destra è determinata a impedirlo, a prescindere da quante morti evitabili conseguiranno al sabotaggio del vaccino. È degno di nota che Fox abbia una politica sui vaccini molto severa per i suoi impiegati [1].

Eppure, gli argomenti contro gli obblighi vaccinali, per quanto in malafede, chiedono una risposta nel merito. Per quanto almeno io abbia raramente sentito spiegare pienamente l’argomento contro una destra che rifiuta la vaccinazione, anche se a fatica potrebbe venire in mente un esempio migliore della vaccinazione per il Covid-19 se si volesse concepire una situazione ipotetica nella quale gli argomenti per la libertà di scelta non si applicano. Io penso invece che sia il caso di parlarne chiaramente.

Il primo argomento, quello della scelta personale, è ammissibile – finché le vostre scelte personali non rechino danno ad altre persone. Io posso deplorare la qualità del modo in cui mantenete la vostra casa, ma sono affari vostri; all’opposto, la libertà non comprende il diritto di scaricare i rifiuti nella strada.

E restare non vaccinati in una pandemia danneggia per davvero le altre persone – che è la ragione per la quale le scuole, per generazioni, hanno richiesto la vaccinazione contro molte malattie. I non vaccinati possono con molta maggiore probabilità contrarre il coronavirus, e quindi potenzialmente infettare gli altri, rispetto a coloro che hanno avuto le loro iniezioni; c’è anche qualche prova che quando individui vaccinati si infettano, è meno probabile che infettino gli altri dei non vaccinati.

Tra parentesi, il fatto che infezioni post vaccinali accadano – che alcune persone prendano il virus nonostante siano vaccinate – in effetti rafforza l’argomento per l’obbligo, perché significa che persino coloro che hanno avuto le iniezioni sono dinanzi a qualche pericolo da parte di coloro che si rifiutano di fare la stessa cosa.

E il danno fatto ad altri rifiutando i vaccini va oltre un rischio più grande di malattia. I non vaccinati è molto più probabile dei vaccinati che richiedano l’ospedalizzazione, il che comporta che costituiscono un impegno per il sistema della assistenza sanitaria.  Essi costituiscono anche un costo finanziario per la popolazione in generale, perché data la prevalenza di assicurazioni sia pubbliche che private, i loro conti in ospedale finiscono con l’essere largamente coperti da tutti gli altri.

La vaccinazione, poi, dovrebbe essere considerata come un pubblico dovere, non una scelta personale. Ma ci sarebbe un forte argomento per la promozione pubblica dei vaccini anche se fossimo in qualche modo propensi ad ignorare il danno che i non vaccinati fanno agli altri e si guardasse soltanto all’aspetto della scelta personale. Perché questa non è un’area nella quale si possa fare affidamento sulla scelta corretta dei singoli.

La medicina, nel caso non si fosse notato, è un oggetto complesso e difficile. Di conseguenza, è un settore nel quale è una pessima idea lasciare interamente le persone  ai loro espedienti personali. Il clamore su trattamenti non dimostrati come il prendere la idrossiclorochina o l’ivermectine ci ricorda la ragione per la quale richiediamo che i medici abbiano una licenza e che i medicinali siano approvati, anziché lasciare all’opinione pubblica decidere chi è qualificato e quali medicine siano sicure ed efficaci.

Dunque dovete chiedervi perché qualcuno dovrebbe considerare una buona idea che un chirurgo della Florida spinga le persone a sottovalutare il consiglio medico sui vaccini ed a basarsi sulle loro “intuizioni e sensibilità”.

Infine, il settore più controverso in questo intero argomento riguarda la necessità dei vaccini e delle mascherine nelle scuole. E in questa area, gli oppositori degli obblighi non stanno prendendo decisioni per se stessi – stanno prendendo decisioni per i loro figli, che hanno diritto alle proprie e non sono semplicemente proprietà dei loro genitori. Ora, la legge e la tradizione statunitense danno ai genitori una grande dose di libertà, specialmente quando si tratta di convincimenti religiosi, ma non il potere assoluto sulle vite dei loro figli. Gli adulti non possono scegliere di negare ai loro figli l’istruzione di base; non possono rifiutare trattamenti sanitari che salvano la vita. Questa è la logica per la quale abbiamo da lungo tempo obblighi vaccinali per molte malattie infantili. E la stessa logica si applica al Covid-19.

Di nuovo, io non so quante persone credano davvero che il requisito dei vaccini  sia un attacco alla libertà. Ma in ogni caso, è importante comprendere che la libertà non è una ragione per bloccare un potenziale miracolo sanitario.

 

 

 

 

 

[1] Al mese scorso, gli impiegati di Fox News risultavano vaccinati al 90%. Questo anche per effetto dei consigli ‘privati’ dei principali conduttori della rete, che sono in evidente contrasto  con le posizioni pubbliche degli stessi conduttori nelle trasmissioni. Ma le posizioni ufficiali restano ferocemente contro la campagna del Governo per la vaccinazione, giudicata una manifestazione di “autoritarismo” e di “comunismo strisciante”. Le notizie, nella connessione, da un articolo su “Vanity Fair”.

 

 

 

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