Articoli sul NYT

Come i sabotatori si sono impossessati del Partito Repubblicano, di Paul Krugman (New York Times, 2 dicembre 2021)

 

Dec. 2, 2021

How Saboteurs Took Over the G.O.P.

By Paul Krugman

zz 898

With everything else going on — the likely imminent demise of Roe v. Wade, the revelation that Donald Trump knew he had tested positive for the coronavirus before he debated Joe Biden, and more — I don’t know how many readers are aware that the U.S. government was almost forced to shut down this weekend. A last-minute deal averted that crisis, but another crisis is a couple of weeks away: The government is expected to hit its debt ceiling in the middle of this month, and failure to raise the ceiling would wreak havoc not just with governance but with America’s financial reputation.

The thing is, the federal government isn’t having any problem raising money — in fact, it can borrow at interest rates well below the inflation rate, so that the real cost of servicing additional federal debt is actually negative. Instead, this is all about politics. Both continuing government funding and raising the debt limit are subject to the filibuster, and many Republican senators won’t support doing either unless Democrats meet their demands.

And what has Republicans so exercised that they’re willing to endanger both the functioning of our government and the nation’s financial stability? Whatever they may say, they aren’t taking a stand on principle — or at least, not on any principle other than the proposition that even duly elected Democrats have no legitimate right to govern.

In some ways we’ve seen this movie before. Republicans led by Newt Gingrich partly shut down the government in 1995-96 in an attempt to extract concessions from President Bill Clinton. G.O.P. legislators created a series of funding crises under President Barack Obama, again in a (partly successful) attempt to extract policy concessions. Creating budget crises whenever a Democrat sits in the White House has become standard Republican operating procedure.

Yet current G.O.P. attempts at extortion are both more naked and less rational than what happened during the Obama years.

Under Obama, leading Republicans claimed that their fiscal brinkmanship was motivated by concerns about budget deficits. Some of us argued even at the time that self-proclaimed deficit hawks were phonies, that they didn’t actually care about government debt — a view validated by their silence when the Trump administration blew up the deficit — and that they actually wanted to see the economy suffer on Obama’s watch. But they maintained enough of a veneer of responsibility to fool many commentators.

This time, Republican obstructionists aren’t even pretending to care about red ink. Instead, they’re threatening to shut everything down unless the Biden administration abandons its efforts to fight the coronavirus with vaccine mandates.

What’s that about? As many observers have pointed out, claims that opposition to vaccine mandates (and similar opposition to mask mandates) is about maintaining personal freedom don’t stand up to any kind of scrutiny. No reasonable definition of freedom includes the right to endanger other people’s health and lives because you don’t feel like taking basic precautions.

Furthermore, actions by Republican-controlled state governments, for example in Florida and Texas, show a party that isn’t so much pro-freedom as it is pro-Covid. How else can you explain attempts to prevent private businesses — whose freedom to choose was supposed to be sacrosanct — from requiring that their workers be vaccinated, or offers of special unemployment benefits for the unvaccinated?

In other words, the G.O.P. doesn’t look like a party trying to defend liberty; it looks like a party trying to block any effective response to a deadly disease. Why is it doing this?

To some extent it surely reflects a coldly cynical political calculation. Voters tend to blame whichever party holds the White House for anything bad that happens on its watch, which creates an incentive for a sufficiently ruthless party to engage in outright sabotage. Sure enough, Republicans who fought all efforts to contain the coronavirus are now attacking the Biden administration for failing to end the pandemic.

But trying to shut down the government to block vaccinations seems like overreach, even for hardened cynics. It’s notable that Mitch McConnell, whom nobody could accuse of being a do-gooder, isn’t part of the anti-vaccine caucus.

What seems to be happening instead goes beyond cold calculation. As I’ve pointed out in the past, Republican politicians now act like apparatchiks in an authoritarian regime, competing to take ever more extreme positions as a way to demonstrate their loyalty to the cause — and to The Leader. Catering to anti-vaccine hysteria, doing all they can to keep the pandemic going, has become something Republicans do to remain in good standing within the party.

The result is that one of America’s two major political parties isn’t just refusing to help the nation deal with its problems; it’s actively working to make the country ungovernable.

And I hope the rest of us haven’t lost the ability to be properly horrified at this spectacle.

 

Come i sabotatori si sono impossessati del Partito Repubblicano,

di Paul Krugman

 

Con tutto il resto che sta succedendo – la fine probabilmente imminente della sentenza Roe contro Wade [1], la rivelazione che Donald Trump sapeva di aver avuto un test positivo al coronavirus prima del dibattito con Joe Biden – io non so quanti lettori siano consapevoli che il Governo statunitense è stato quasi costretto questa settimana a chiudere i battenti. Un accordo all’ultimo minuto ha evitato quella crisi, ma un’altra crisi si prospetta tra un paio di settimane: ci si aspetta che il Governo vada a sbattere con il suo ‘tetto del debito’ e un fallimento nell’elevare il tetto porterà scompiglio non solo sulla possibilità di amministrare, ma sulla reputazione finanziaria dell’America [2].

Il fatto è che il Governo federale non ha al momento alcun problema ad aumentare il denaro – di fatto, può indebitarsi a tassi di interesse ben al di sotto del tasso di inflazione, cosicché il reale costo aggiuntivo del servizio sul debito federale attualmente è negativo. Dipende invece tutto dalla politica. Sia la prosecuzione del finanziamento al Governo che il limite del debito sono soggetti all’ostruzionismo, e molti senatori repubblicani  non sosterranno nessuno dei due se i democratici non accetteranno le loro richieste.

E cosa ha messo in moto i repubblicani al punto di essere disponibili a mettere in pericolo sia il funzionamento del nostro Governo che la stabilità finanziaria della nazione? Qualsiasi cosa dicano, essi non stanno prendendo una posizione di principio – o almeno, non di qualsiasi principio a parte il concetto che persino democratici regolarmente eletti non hanno alcun legittimo diritto a governare.

Sotto la guida di Newt Gringrich, i repubblicani in parte bloccarono il Governo nel 1995-96, nel tentativo di estorcere concessioni al Presidente Bill Clinton. I congressisti repubblicani crearono una serie di crisi nei finanziamenti sotto il Presidente Barack Obama, ancora in un tentativo (che in parte ebbe successo) di estorcere concessioni politiche. Creare crisi di bilancio ogni qual volta un democratico siede alla Casa Bianca è diventata una normale procedura operativa repubblicana.

Tuttavia, gli attuali tentativi di ricatto del Partito Repubblicano  sono espliciti e meno razionali di quello che accadeva durante gli anni di Obama.

Sotto Obama, i dirigenti repubblicani pretendevano che la loro politica del rischio finanziario calcolato fosse motivata dalle preoccupazioni per i deficit di bilancio. Alcuni di noi sostenevano anche a quel tempo che i sedicenti falchi del deficit erano ipocriti, che effettivamente non si curavano del debito pubblico – un punto di vista convalidato del loro silenzio quando l’Amministrazione Trump fece saltare il deficit – e che nei fatti volevano mettere l’economia in sofferenza durante la Presidenza di Obama. Ma essi mantennero una patina di responsabilità sufficiente a ingannare molti commentatori.

Questa volta, gli ostruzionisti repubblicani non stanno neppure fingendo di curarsi delle passività. Piuttosto, stanno minacciando di chiudere ogni cosa a meno che l’Amministrazione Biden non abbandoni  i suoi sforzi di combattere il coronavirus con gli obblighi vaccinali.

Di cosa si tratta? Come molti osservatori hanno messo in evidenza, la pretesa che l’opposizione agli obblighi vaccinali (e l’analoga opposizione all’obbligo delle mascherine) riguardi il mantenimento della libertà personale non regge ad un vaglio di alcun genere. Nessuna ragionevole definizione di libertà include il diritto di mettere in pericolo la salute e le vite degli altri perché non si ha voglia di prendere precauzioni fondamentali.

Inoltre, le iniziative da parte dei Governi statali repubblicani, ad esempio in Florida e in Texas, mostrano un partito che non è tanto a favore della libertà, quanto a favore del Covid. Come altro si possono spiegare i tentativi di impedire alle imprese private – la cui libertà di scelta si supponeva fosse sacrosanta – di richiedere che i propri lavoratori siano vaccinati, o di offrire speciali sussidi di disoccupazione per i non vaccinati?

In altre parole, il Partito Repubblicano non sembra un partito che cerca di difendere la libertà; sembra un partito che sta cercando di bloccare ogni risposta efficace ad una malattia letale. Perché lo sta facendo?

In qualche misura, certamente riflette un calcolo politico freddamente cinico. Gli elettori tendono a incolpare qualunque partito sia alla Casa Bianca per tutto quello di negativo che avviene sotto il suo controllo, il che determina un incentivo per un partito abbastanza senza peli sullo stomaco per impegnarsi in un aperto sabotaggio. Di fatto, i repubblicani che hanno combattuto tutti gli sforzi per contenere il coronavirus stanno adesso attaccando l’Amministrazione Biden per non essere riuscita a porre termine alla pandemia.

Ma cercare di far chiudere i battenti ad un Governo per bloccare le vaccinazioni sembra uno spingersi troppo oltre, persino per cinici incalliti. È degno di nota che Mitch McConnell, che nessuno accuserebbe di essere un benefattore, non faccia parte del raggruppamento contro i vaccini.

Quello che sembra stia accadendo, invece, va oltre un freddo calcolo. Come ho messo in evidenza nel passato, adesso i politici repubblicani agiscono come uomini di apparato in un regime autoritario, competono nel prendere le posizioni più estremistiche come un modo per dimostrare la loro fedeltà alla causa – a al ‘Capo’. Alimentare l’isteria contro i vaccini, fare tutto il possibile per mantenere la pandemia in circolazione, è diventato qualcosa che i repubblicani fanno per restare in una buona posizione all’interno del partito.

Il risultato è che uno dei due principali partiti politici dell’America non si sta solo rifiutando di aiutare la nazione a misurarsi con i suoi problemi; sta attivamente operando per rendere il paese ingovernabile.

E io spero che tutti gli altri non abbiano perso la capacità di essere giustamente atterriti da questo spettacolo.

 

 

 

 

 

[1] Storica sentenza che legalizzò negli Stati Uniti il ricorso all’aborto e che è possibile venga annullata prossimamente dalla Corte Suprema a maggioranza di giudici repubblicani.

[2] Della possibile crisi del ‘tetto del debito’, ormai, si sente regolarmente parlare da anni. Ma vale la pena di ricordare la natura paradossale di queste disposizioni, che in fondo mettano in evidenza come i tanto acclamato sistema dei ‘pesi e dei contrappesi’, spesso si risolva negli Stati Uniti in un primato degli interessi di parte sugli interessi non tutelati della nazione.

Ovviamente, ogni anno le spese crescono, se non altro perché cresce il numero dei cittadini. Il che comporta che il debito, almeno in cifre assolute, cresce necessariamente. Le leggi ordinarie o straordinarie decidono, volta per volta, l’entità dei deficit. Ed esse, ovviamente, sono approvate dal Congresso (assieme agli atti fondamentali della programmazione finanziaria, come accade in ogni Stato, come i bilanci).

Ma una volta all’anno c’è un secondo passaggio: il Congresso deve ‘ammettere’ un ‘tetto’ del debito, ovvero deve inevitabilmente innalzarlo (ripetiamolo, innalzarlo in cifra assoluta, non con l’automatismo che deriverebbe dall’innalzarlo in percentuale, ad esempio come percentuale del PIL). Se non lo fa, all’improvviso accade che le finanze disponibili non sono più sufficienti; non lo sono per le spese ordinarie quotidiane ma non lo sono neanche per pagare gli interessi sui debiti; ovvero mettono in crisi la solvibilità degli Stati Uniti rispetto alle obbligazioni contratte in tutto il mondo. “Shut down”, ovvero si ferma tutto.

E alzare il tetto del debito è un passaggio che richiede una maggioranza qualificata nel Congresso. Ovvero, l’ostruzionismo è molto semplice. Naturalmente, tutto questo in teoria è sempre stato possibile, ma nel passato valeva una regola di ragionevolezza. Quella regola che in questi anni di estremismo della destra repubblicana è andata in crisi.  Come a dire che una volta all’anno il partito di minoranza relativa ha il potere di ricattare il paese intero.

 

 

 

 

By


Commenti dei Lettori (0)


E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"