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Cosa perdiamo se non ‘ricostruiamo meglio’, di Paul Krugman (New York Times, 20 dicembre 2021)

 

Dec. 20, 2021

What We Lose if We Don’t Build Back Better

By Paul Krugman

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I’ll leave the savvy political analysis to others. I don’t know why Senator Joe Manchin apparently decided to go back on an explicit promise he made to President Biden. Naïvely, I thought that even in this era of norm-breaking, honoring a deal you’ve just made would be one of the last norms to go, since a reputation for keeping your word once given is useful even to highly cynical politicians. I also don’t know what, if anything, can be saved from the Build Back Better framework.

What I do know is that there will be huge human and, yes, economic costs if Biden’s moderate but crucial spending plans fall by the wayside.

Failure to enact a decent social agenda would condemn millions of American children to poor health and low earnings in adulthood — because that’s what growing up in poverty does. It would condemn millions more to inadequate medical care and financial ruin if they got ill, because that’s what happens when people lack adequate health insurance. It would condemn hundreds of thousands, maybe more, to unnecessary illness and premature death from air pollution, even aside from the intensified risk of climate catastrophe.

I’m not speculating here. There’s overwhelming evidence that children in low-income families who receive financial aid are significantly healthier and more productive than those who didn’t once they become adults. Uninsured Americans often lack access to needed medical care and face unaffordable bills. And studies show that policies to mitigate climate change will also yield major health benefits from cleaner air over the next decade.

As an aside, it’s not clear how many Americans realize the extent to which we’re falling behind other nations in terms of meeting basic human needs. For example, I still keep running into people who believe that we have the world’s highest life expectancy, when the reality is that we can expect to live between three and five fewer years than citizens of most European countries.

There are also, by the way, large and growing gaps between U.S. states. In 1979 life expectancy in West Virginia was only about 14 months shorter than in New York; by 2016 the gap had widened to six years. And yes, Manchin’s home state would benefit immensely from the social spending its Democratic senator seems determined to block.

The weakness of the U.S. social safety net also has economic consequences. It’s true that we still have high gross domestic product per capita — but that’s largely because Americans take far less vacation time than their counterparts abroad, which means that they produce more because they work more hours. In other ways we lag. Even before the pandemic, Americans in their prime working years were less likely to be employed than citizens of Canada or many European countries, probably in part because we don’t help adults stay in the work force by providing child care and parental leave.

But can we afford to make our lives better? One answer is that other rich countries seem to manage it just fine. Another answer is that Manchin’s objections to the proposed legislation evaporate under scrutiny.

Manchin asserted that the Congressional Budget Office determined that the cost of the bill is “upwards of $4.5 trillion.” No, it didn’t. That was a Republican-demanded estimate of outlays — not the considerably smaller impact on the deficit — under the assumption that everything in the legislation would be made permanent, which isn’t what the bill says. And if Congress did vote to extend programs like the child tax credit, it would probably also vote for revenue offsets. The budget office analysis of the legislation as actually written — which found it roughly deficit-neutral — is a much better guide to its likely fiscal impact than this rigged hypothetical.

As for Manchin’s claim that we have a “staggering” national debt, maybe it’s worth noting that federal interest payments as a percentage of G.D.P. are only half what they were under Ronald Reagan, and that if you adjust for inflation — as you should — they’re basically zero.

What about inflation? The proposed spending in Build Back Better is spread over multiple years, so it wouldn’t do a lot to raise overall demand in the near term — the first-year addition to the deficit would be just 0.6 percent of G.D.P., which isn’t enough to make much difference to inflation in any model I know. Besides, the Federal Reserve has just made it clear that it’s ready to raise interest rates if inflation doesn’t subside, so government spending should matter even less.

As I said, I’m not going to try to analyze Manchin’s thought processes, and I’ll leave it to others to speculate about his personal motives. What I can say is that the letter he released to explain why he said what he said on Fox News doesn’t read like a carefully worked-out policy statement; it doesn’t even read like a coherent ideological manifesto. Indeed, it feels rushed — a grab bag of Republican talking points hastily trotted out in an attempt to justify his abrupt betrayal and to portray himself as a victim.

Sorry, but no. America — not a senator who’s taking heat for a broken promise — is the victim in this story.

 

Cosa perdiamo se non ‘ricostruiamo meglio’,

di Paul Krugman

 

Lascerò ad altri le scaltre analisi politiche. Io non so perché il Senatore Joe Manchin abbia in apparenza deciso di rimangiarsi una esplicita promessa che aveva fatto al Presidente Biden. Pensavo ingenuamente che persino in quest’epoca di rottura delle regole, onorare un patto che si era appena fatto sarebbe stata una delle ultime regole a scomparire, dal momento che mantenere la parola data è conveniente persino ai politici cinici. Neanche sapevo, nel caso, cosa potesse essere salvato dallo schema del Ricostruire meglio.

Quello che so è che ci saranno costi umani e, proprio così, anche economici se i programmi di spesa moderati ma fondamentali di Biden verranno messi da parte.

L’incapacità a varare un decente programma sociale condannerebbe milioni di bambini americani ad una salute malferma e a bassi compensi nell’età adulta – giacché questo è quello che provoca il crescere nella povertà. Condannerebbe altri milioni ad una assistenza sanitaria inadeguata ed alla rovina finanziaria se si ammaleranno, perché questo è quello che accade quando le persone non hanno adeguate assicurazioni sanitarie. Condannerebbe centinaia di migliaia di persone, forse ancora di più, a malattie evitabili e a morti premature per l’inquinamento dell’aria, anche a prescindere da un rischio maggiore di catastrofe climatica.

Non si tratta di teorie. Ci sono prove schiaccianti che i bambini nelle famiglie a basso reddito che ricevono aiuti finanziari, una volta adulti, sono significativamente più sani e più produttivi di coloro che non li hanno ricevuti. Gli americani non assicurati spesso non hanno l’accesso alla assistenza sanitaria indispensabile e si misurano con costi insostenibili. E gli studi dimostrano che le politiche per mitigare il cambiamenti climatici produrranno, nel prossimo decennio, importanti benefici alla salute per un’aria più pulita.

Per inciso, non è chiaro quanti americani si rendono conto di quanto ci collochiamo dietro agli altri paesi nel soddisfare bisogni umani fondamentali. Ad esempio, io continuo ad imbattermi in persone che credono che noi si abbia la più alta aspettativa di vita del mondo, quando la realtà è che possiamo aspettarci dai tre ai cinque anni in meno della maggioranza dei cittadini europei.

Ci sono anche, sempre su tale aspetto, ampi e crescenti divari tra gli Stati americani. Nel 1979 l’aspettativa di vita nella Virginia Occidentale era soltanto di 14 mesi più breve che a New York; nel 2016 si è ampliata a sei anni. E proprio lo Stato natale di Manchin trarrebbe un immenso beneficio dalla spesa sociale che il suo Senatore democratico sembra determinato a bloccare.

La debolezza della rete di sicurezza sociale americana ha anche conseguenze economiche. È vero che abbiamo ancora un elevato prodotto lordo interno procapite – ma questo dipende in gran parte dal fatto che gli americani hanno vacanze minori dei loro omologhi all’estero, il che comporta che producono di più perché lavorano più ore. Anche prima della pandemia, gli americani nella loro principale età lavorativa era meno probabile fossero occupati rispetto ai cittadini del Canada o di altri paesi europei, probabilmente in parte perché noi non aiutiamo gli adulti a restare nella forza lavoro fornendo assistenza ai bambini e congedi pagati ai genitori.

Ma possiamo permetterci di rendere migliori le nostre esistenze? Una risposta è che gli altri paesi ricchi sembrano farcela benissimo. Un’altra risposta è che le obiezioni di Manchin alla legge proposta svaniscono ad una analisi attenta.

Manchin ha sostenuto che l’Ufficio Congressuale del Bilancio ha sostenuto che il costo della proposta di legge sarebbe “sopra i 4.500 miliardi di dollari”. Non è così. Quella era la stima degli esborsi richiesta dai repubblicani – non l’impatto considerevolmente minore sul deficit – nell’assunto che tutto nella legge sarebbe stato reso permanente, che non è quello che la proposta dice. E se il Congresso votasse per ampliare programmi come i crediti di imposta sui figli, probabilmente voterebbe anche per i bilanciamenti sul lato delle entrate. L’analisi dell’ufficio del bilancio della legge come è effettivamente scritta – che io ho trovato grosso modo indifferente quanto a effetti sul deficit – è una guida molto migliore al suo probabile impatto sulla finanza pubblica di questa congettura manipolata.

Lo stesso vale per la pretesa di Manchin secondo la quale avremmo un debito nazionale “sbalorditivo”, per la quale vale la pena di osservare che il pagamento federale sugli interessi  come percentuale del PIL è solo la metà di quello che era sotto Ronald Reagan, e che se si corregge per l’inflazione – come si dovrebbe – è fondamentalmente pari a zero.

Che dire dell’inflazione? La spesa proposta nel Ricostruire meglio è distribuita su molti anni, dunque non farebbe granché nell’accrescere la domanda complessiva nel breve termine – l’aggiunta al deficit nel primo anno sarebbe appena lo 0,6 per cento del PIL, che in ogni modello che conosco non basterebbe a fare una gran differenza nell’inflazione. Inoltre, la Federal Reserve ha appena chiarito che è pronta a elevare i tassi di interesse se l’inflazione non recede, cosicché la spesa del Governo dovrebbe essere anche meno importante.

Come ho detto, non ho intenzione di esaminare i procedimenti mentali di Manchin, e lascio ad altri di speculare sulle sue motivazioni personali. Quello che posso dire è che la lettera che ha pubblicato per spiegare le ragioni per le quali ha detto ciò che ha detto a Fox News non sembra una presa di posizione politica redatta con scrupolo; non sembra neppure un coerente manifesto ideologico. In effetti sembra frettolosa – come afferrare un sacchetto di argomenti propagandistici repubblicani esibiti in fretta e furia in un tentativo di giustificare il suo sbrigativo tradimento e di presentarsi come una vittima.

Sono spiacente, ma non è così. In questa storia, la vittima è l’America, non un Senatore che si sta prendendo la responsabilità di una promessa tradita.

 

 

 

 

 

 

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