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Biden contro gli amici del Covid, di Paul Krugman (New York Times, 20 gennaio 2022)

 

Jan. 20, 2022

Biden Versus the Friends of Covid

By Paul Krugman

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President Biden ended his first year in office on a low note, with polls showing public disapproval of his handling of, well, just about everything. We are, of course, hearing endless commentary about his political missteps, along with some acknowledgment that public expectations were too high given the razor-thin Democratic majority in Congress.

One thing I don’t think gets enough emphasis, however, is the extent to which Biden has been hurt by the way the pandemic keeps dragging on — a dismal reality for which he bears little responsibility. Oh, the messaging could have been clearer, testing and masks made more available, and so on. But Biden’s biggest error on Covid-19 was underestimating the ruthlessness of his opponents, who have done all they can to undermine America’s pandemic response.

Before I get to the politics of Covid response, let’s talk about how pervasively the pandemic’s persistence colors the nation’s mood.

Some of the effects are direct and obvious. Certainly most Americans, even if they haven’t developed Covid themselves, know people who have gotten seriously ill or died.

Furthermore, Covid is still making life difficult in ways large and small. Shuttered schools were a nightmare for many parents; they’ve reopened in most places but are still subject to unpredictable closings.

Work is also still disrupted. According to the Census Bureau’s most recent Household Pulse Survey, 8.7 million Americans were not working because they were either sick with coronavirus symptoms or caring for someone else who was; 3.2 million more weren’t working out of fear of contracting or spreading the virus.

And Covid is contributing to our economic problems. Fear of face-to-face contact has skewed consumer spending away from services toward goods, straining supply chains and fueling inflation. Both fear of infection and burnout among workers who have been coping with the pandemic’s strains are probably major factors in labor shortages, which are also contributing to inflation.

One of the puzzles in recent polling is why public assessments of the economy are so negative despite plunging unemployment. It’s true that inflation has eroded real wages — but George H.W. Bush ran on a strong economy in 1988 even though real wages fell for most of Ronald Reagan’s second term. And as I and others have noted, there’s a big disconnect between Americans’ assessment of their own financial situation — which is pretty positive — and their grim assessment of “the economy.”

Partisanship surely plays a big role, with Republicans claiming that the economy is as bad now as it was in early 2009, when we were losing 700,000 jobs a month. But the pandemic probably also darkens perceptions: Aside from a general sense of malaise, people see closed shops and empty office buildings, which makes things look worse than they are.

What makes all of this especially demoralizing is that 2021 began with the hope that miraculous vaccines would end the pandemic. Despite the effectiveness of the vaccines in preventing serious illness, that didn’t happen even in highly vaccinated countries. But America is doing especially badly because it isn’t a highly vaccinated country: After a strong start, its vaccination drive fell far behind other wealthy nations.

And while there are various reasons individuals fail to get vaccinated, at a national level our shortfall is all about politics. Vaccination rates in blue states are similar to those in other advanced countries, while the rates in red states are far behind; at the county level there’s a stunning negative correlation between Donald Trump’s share of the 2020 vote and the vaccination rate.

Why do many Republicans refuse the vaccines? Because they’re getting a steady stream of misinformation from right-wing media, while right-wing politicians have gradually shifted from claiming to be against vaccine mandates to being straight-out anti-vax. For example, recently the medical director for Orange County, Fla., was placed on leave simply for encouraging — not requiring — the staff to get vaccinated.

But why are right-wing elites so hostile to vaccines? Have they carefully considered the evidence? Don’t be silly.

Their real motive is the desire to prevent Democrats from achieving any kind of policy success. And is it really implausible to suggest that some leading figures on the right actively want to make things worse, in the belief that the public will blame Biden?

But while the public does indeed tend to blame presidents for anything bad that happens on their watch, they can fight back. In 1948 Harry Truman successfully campaigned against “do-nothing” Republicans who were blocking his economic and housing agenda. Biden could, with even more justification, campaign against Republicans whose anti-vaccine posturing is putting both the national economy and thousands of American lives at risk.

Would this work? Nobody knows. What we do know is that a year of trying to be conciliatory and unifying hasn’t worked. It’s time for Biden to come out swinging.

 

Biden contro gli amici del Covid,

di Paul Krugman

 

Il Presidente Biden ha terminato il suo primo anno in carica in modo un po’ dismesso, con i sondaggi che mostrano la disapprovazione dell’opinione pubblica nella sua gestione, diciamolo, praticamente su tutto. Naturalmente, ascoltiamo commenti interminabili su questi passi falsi politici, assieme con qualche riconoscimento che le aspettative generali erano troppo alte considerata la maggioranza risicata dei democratici nel Congresso.

Tuttavia, un aspetto che penso non ottenga sufficiente enfasi è la misura in cui Biden è stato danneggiato dal modo in cui la pandemia continua ad essere un freno – un penoso dato di fatto del quale egli porta poca responsabilità. È vero, la comunicazione avrebbe potuto essere più chiara, i tamponi e le mascherine avrebbero dovuto essere rese più disponibili, e via di seguito. Ma il più grande errore di Biden sul Covid-19 è stato sottovalutare la mancanza di scrupoli dei suoi avversari, che hanno fatto tutto il possibile per mettere a repentaglio la risposta dell’America alla pandemia.

Prima di arrivare alla politica della risposta al Covid, parliamo di come la persistenza della pandemia condizioni l’umore della nazione.

Alcuni effetti sono evidenti e diretti. Certamente, la maggioranza degli americani, anche se non hanno sviluppato il Covid essi stessi, conoscono persone che si sono seriamente ammalate o sono morte.

Inoltre, il Covid sta ancora rendendo la vita difficile nelle cose grandi e piccole. Le scuole chiuse sono state un incubo per molti genitori; nella maggioranza dei luoghi hanno riaperto, ma sono ancora soggette a chiusure imprevedibili.

Il lavoro subisce ancora gravi disagi. Secondo il più recente Sondaggio sulla Vitalità delle Famiglie dell’Ufficio del Censimento, 8,7 milioni di americani non erano ancora al lavoro o perché erano ammalati con sintomi per il coronavirus o perché accudivano qualcun altro che era ammalato; 3,2 milioni in più di americani non stavano lavorando per il timore di contrarlo o di diffonderlo.

Inoltre il Covid sta contribuendo ai problemi della nostra economia. Il timore dei contatti diretti ha spostato la spesa di consumo dai servizi ai prodotti, sforzando le catene dell’offerta e alimentando l’inflazione. Sia il timore dell’infezione che l’esaurimento tra i lavoratori che stanno resistendo agli sforzi della pandemia sono probabilmente fattori importanti nella scarsità della forza lavoro, che anch’essa contribuisce all’inflazione.

Uno degli aspetti disorientanti nei recenti sondaggi è perché i giudizi dell’opinione pubblica sull’economia sono così negativi a fronte di una disoccupazione in forte calo. È vero che l’inflazione ha  eroso i salari reali – ma George H. W. Bush gestì un’economia forte nel 1988 anche se i salari reali erano calati per la maggior parte del secondo mandato di Ronald Reagan. E come abbiamo notato io ed altri, c’è una grande contraddizione tra il giudizio degli americani sulla loro situazione finanziaria personale – che  è abbastanza positivo – e quello cupo su “l’economia”.

Sicuramente gioca un ruolo lo spirito di parte, con i repubblicani che sostengono che oggi l’economia è negativa come era nel 2009, quando stavamo perdendo 700.000 posti di lavoro al mese. Ma probabilmente è anche la pandemia che incupisce le percezioni: a parte un senso generale di malessere, le persone vedono i negozi chiusi e i palazzi degli uffici vuoti, il che fa sembrare le cose peggiori di quello che sono.

Ciò che rende tutto questo particolarmente demoralizzante è che il 2021 era cominciato con la speranza che i vaccini miracolosi avrebbero fermato la pandemia. Nonostante l’efficacia dei vaccini nel prevenire la malattia grave, ciò non è accaduto neanche nei paesi altamente vaccinati. Ma l’America sta andando particolarmente male perché non è un paese altamente vaccinato: dopo una forte partenza, la sua spinta a vaccinarsi è caduta assai indietro rispetto alle altre nazioni ricche.

E mentre ci sono varie ragioni, che impediscono alle persone di vaccinarsi, al livello della intera nazione il nostro deficit dipende tutto dalla politica. I tassi di vaccinazione negli Stati democratici sono simili a quelli degli altri paesi avanzati, mentre negli Stati repubblicani restano molto indietro; al livello delle contee c’è una impressionante correlazione negativa tra la quota di voti di Donald Trump nel 2020 e il tasso di vaccinazione.

Perché così tanti repubblicani rifiutano i vaccini?

Perché ricevano un flusso regolare di disinformazione dai media della destra, e nello stesso tempo i politici della destra si sono spostati gradualmente dal sostenere di essere contro gli obblighi vaccinali all’essere apertamente anti-vax. Ad esempio, di recente il direttore sanitario della Contea di Orange, Florida, è stato collocato in aspettativa soltanto perché incoraggiava – non lo chiedeva come requisito – che i suoi collaboratori si vaccinassero.

Ma perché i gruppi dirigenti della destra sono così ostili ai vaccini? Hanno valutato attentamente le prove? Non diciamo sciocchezze.

Il loro vero motivo è il desiderio di impedire che i democratici ottengano un qualche genere di successo politico. Ed è davvero non plausibile che alcuni personaggi eminenti della destra vogliano attivamente rendere le cose peggiori, nella convinzione che l’opinione pubblica darà la colpa a Biden?

Ma mentre l’opinione pubblica in effetti tende a incolpare i Presidenti per tutto quello che va storto nel loro mandato, essi possono pur contrattaccare. Nel 1948 Harry Truman face una campagna di successo contro repubblicani del “non-far-niente” che stavano bloccando il suo programma sull’economia e sulla costruzione di alloggi. Biden potrebbe, con motivazioni ben maggiori, andare all’attacco dei repubblicani i cui atteggiamenti contro i vaccini stanno mettendo a rischio sia l’economia nazionale che migliaia di vite umane.

Questo sarebbe efficace? Nessuno lo sa. Quello che davvero sappiamo è che un anno di tentativi di essere concilianti e unitari non hanno funzionato. È il momento che Biden venga fuori dai suoi ondeggiamenti.

 

 

 

 

 

 

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