aprile 2022 Archive

Qual’è la conclusione per la Cina? Nancy Qian (da Project Syndicate, 13 aprile 2022)

       

L’inflazione è prossima ad un calo – ma non entusiasmatevi troppo, di Paul Krugman (dal blog di Krugman, 12 aprile 2022)

[1] La tabella mostra la crescita dei salari mediani orari, nel loro spostamento medio trimestrale. [2] La linea celeste indica le aspettative sul tasso di ...

Commerci e pace: la grande illusione, di Paul Krugman (New York Times, 11 aprile 2022)

Sostiene Krugman che la dipendenza dell'Europa, o almeno della principale nazione europea, fu incoraggiata dall'inizio, nei primi anni '70, dalla Ostpolitik tedesca: lì comincio l'illusione che la dipendenza dai combustibili fossili russi - oltre ad essere conveniente - poteva essere anche una strada per una più favorevole integrazione russa nei valori dell'Occidente. Krugman è meno certo che la stessa illusione potrebbe riguardare la Cina, ma non lo esclude. Se ne dovrebbe dedurre che buona parte della "globalizzazione" che ha cambiato il mondo debba essere, per quella ragione, riesaminata per intero. Ed infatti, la conclusione è che "la posta in gioco è molto più grande della sola Ucraina". Come si era capito.

I democratici hanno bisogno di insistere sulla guerra, di Noah Smith (dalla newsletter di Noah Smith, 12 aprile 2022)

[1] Noah Smith è un altro ‘cultore’ di questo nuovo stile che consiste nel raccogliere, entro propri articoli, opinioni e diagrammi raccolti da vari altri ...

Una suddivisione più giusta dei frutti della crescita, di Branko Milanovic (da China Daily Global, 11 aprile 2022)

[1] Il dollaro Geary-Khamis, più comunemente conosciuto come dollaro internazionale è un’unità di valuta ipotetica che ha lo stesso potere d’acquisto che il dollaro USA ha avuto negli Stati Uniti in un certo anno. È ampiamente ...

Una terapia shock per i neoliberisti, di Joseph E. Stiglitz (da Project Syndicate, 5 aprile 2022)

[1] Questo è il titolo italiano del libro nella edizione del 2006.      

Il negare l’autodeterminazione nazionale dall’Ucraina alla Scozia, e le lezioni della Brexit. Di Simon Wren-Lewis (dal blog Mainly Macro, 15 marzo 2022)

[1] Ho l’impressione che nel testo ci sia un refuso, che si intendesse dire UE anziché Brexit.      

Come la Germania è diventata la favoreggiatrice di Putin, di Paul Krugman (New York Times, 7 aprile 2022)

Agli inizi del decennio passato, dinanzi alla crisi europea del debito, la Germania non fu seconda a nessuno nel dare la colpa ai paesi debitori e nell'imporre misure estreme di austerità. L'occupazione in Grecia crollò del 27 per cento. Ora la Germania si rifiuta di considerare di fare un passo per interrompere la sua dipendenza dal gas russo, nonostante che quella dipendenza sia di fatto il maggiore punto di forza rimasto a Putin. E nonostante che i suoi stessi economisti stimano che l'effetto di un blocco delle importazioni provocherebbe, nel peggiore dei casi, una caduta del PIL tedesco del 2,1 per cento. Il punto è che la Germania continua a trattare la politica economica come una rappresentazione moralistica, ma solo quando riguarda gli altri paesi.

Cosa è mai successo alla Grande Dismissione? Di Paul Krugman (dal blog di Krugman, 5 aprile 2022)

       

L’evoluzione di Karl Marx (recensione del libro “Marx al margine”, di Kevin B. Anderson) , di Branko Milanovic (dal blog Globale Inequality and more, 5 aprile 2022)

[1] La rivolta dei Taiping fu una devastante guerra civile che si combatté nell’Impero Qing tra il 1851 e il 1864. Essa identifica un movimento rivoluzionario cinese che interessò l’area di Nanchino, per poi espandersi nel sud ...

La guerra di Putin distruggerà la Russia, di Nina L. Khrushcheva (da Project Syndicate, 25 marzo 2022)

[1] Il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa, noto con la sigla FSB, è uno speciale organo federale della Federazione Russa che, nei ...

Dalla guerra fredda alla pace calda, Di SLAVOJ ŽIŽEK (da Project Syndicate, 25 marzo 2022)

[1] Lemberg e L’viv sono il nome passato e quello più recente della città ucraina che in italiano chiamiamo Leopoli.      

Un piccolo terremoto a Staten Island, di Paul Krugman (New York Times, 4 aprile 2022)

La scorsa settimana, i lavoratori di un centro di distribuzione di Amazon di Staten Island - un'isola che è un quartiere di New York, abitata da una maggioranza di italo americani - hanno votato per la creazione di un sindacato aziendale. Una vicenda apparentemente piccola, che però potrebbe avere grandi implicazioni per il futuro dell'America. L'anno passato solo il 6 per cento dei lavoratori del settore privato erano sindacalizzati, contro il 24 per cento nel 1973. Nello stesso periodo i compensi dei dirigenti di grandi aziende erano passati da un rapporto di 23 ad 1, ad un rapporto di 351 ad 1. La storia economica e civile americana è dipesa moltissimo dal crollo dei sindacati, un crollo provocato dalla politica. Se a Staten Island fosse stata aperta una nuova pagina della storia sociale americana?

Il curioso caso della ripresa del rublo, di Paul Krugman (dal blog di Krugman, 1 aprile 2022)

[1] La tabella mostra il valore del rublo nel cambio con il dollaro statunitense. Più in alto va il numero di rubli per un dollaro, ...

Affrontare la guerra, ripensare le sanzioni. Di Thomas Piketty (dal blog di Piketty, 15 marzo 2022)

     

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