Nov. 21, 2022
By Paul Krugman
Normally, one would expect a political party that suffered severe electoral disappointment — falling far short of typical midterm gains despite high inflation and consumer discontent — to moderate its positions, to seek compromise in order to achieve at least some of its policy goals.
But the modern G.O.P., in case you haven’t noticed, isn’t a normal political party. It barely has policy goals, other than an almost reflexive desire to cut taxes on the rich and deny aid to those in need. It certainly doesn’t have policy ideas.
Republicans spent much of the election talking about inflation. But in a news conference just after securing a narrow majority in the House, top Republicans declared that their top priority would be … investigating the Biden family.
So the G.O.P. won’t help govern America. It will, in fact, almost surely do what it can to undermine governance. And Democrats, in turn, need to do whatever they can both to thwart political sabotage and to make the would-be saboteurs pay a price.
Before I get to ways Democrats might do that, let’s talk about two reasons Republicans are likely to be even more destructive and irresponsible than they might have been if the red wave they confidently expected had come to pass.
First, the very narrowness of the Republican majority in the House means that the next speaker, probably Kevin McCarthy, will need support from nearly every member of his caucus — which will mean empowering extremists and election deniers. As one former G.O.P. congressman put it, McCarthy may hold the title, but Marjorie Taylor Greene may well be speaker in practice.
You might object by pointing out that Nancy Pelosi had only a narrow majority these past two years and nonetheless managed to unite moderates and progressives behind her policy agenda. But McCarthy is no Pelosi — and progressive Democrats are infinitely more serious and interested in getting things done than MAGA Republicans.
Second, the economic environment, which was a headwind for Democrats this year, will probably (although obviously not certainly) begin to look better heading into 2024 — prompting frantic efforts by Republicans to make things worse.
Specifically, inflation seems set to fall substantially, especially because a dramatic leveling off in market rental rates hasn’t yet filtered through to official price measures. And while a recession is possible next year, it will probably be mild if it happens — and over well before the next elections.
So for the next two years we can expect Republican leaders, such as they are, to wreak as much havoc as they can, both to appease their party’s most extreme elements and to undermine what might otherwise look like successful governance by the Biden administration.
Unfortunately, Republicans will in fact have major opportunities to wreak havoc — unless Democrats use the next few weeks, during which they will retain control of Congress, to forestall them. Two issues in particular stand out: the debt limit and aid to Ukraine.
For historical reasons, U.S. law in effect requires that Congress vote on the budget twice. First, it authorizes spending and sets tax rates; then, if that legislation leads to budget deficits, it must separately vote to authorize borrowing to cover those deficits.
It’s not clear why this ever made sense. In the current environment, it allows politicians who don’t have the votes to change policy through normal procedure to hold the economy for ransom, as Republicans did during the Obama years, or simply blow it up out of sheer spite — because failing to raise the debt limit would probably cause a global financial crisis. Does anyone expect the incoming G.O.P. House to behave responsibly?
As for Ukraine, while the Ukrainians have been incredibly brave and remarkably successful in turning back Russian invasion, they need a continuing inflow of Western aid, both military and economic, to continue the fight against their much larger neighbor. But it’s all too likely that a Republican Party that takes many of its cues from Tucker Carlson will try to block such aid.
The good news is that Democrats can, as The Washington Post’s Greg Sargent puts it, “crazyproof” policy during the lame duck session, raising the debt limit high enough that it won’t be a problem and locking in sufficient aid for Ukraine to get through the many months of war that surely lie ahead. And Democrats would be, well, crazy not to do these things as soon as possible.
Beyond that, Democrats can and should hammer Republicans for their extremism, for focusing on disruption and fake scandals rather than trying to improve Americans’ lives.
Savvy political pundits will no doubt mock such efforts. But these will be the same pundits who insisted that inflation would dominate the midterms and sneered at President Biden for talking about the threat Republican extremists posed to democracy — which turned out to be an important election issue after all.
It’s a given that Republicans will behave badly over the next two years. But Democrats can both limit the damage and try to make bad actors pay a political price.
Come i democratici possono combattere questo Partito Repubblicano,
di Paul Krugman
Normalmente, ci si aspetterebbe che un partito politico che abbia sofferto una grave delusione elettorale – mancando in gran parte i tipici progressi nelle elezioni di medio termine nonostante l’alta inflazione e il malcontento dei consumatori – moderi le sue posizioni, cerchi un compromesso allo scopo almeno di realizzare alcuni dei suoi obbiettivi di governo.
Ma il moderno Partito Repubblicano, nel caso non l’abbiate notato, non è un normale partito politico. Esso non ha quasi obbiettivi di governo, se non un piuttosto istintivo desiderio di tagliare le tasse ai ricchi e di negare aiuto a quelli che ne hanno bisogno. E certamente non ha idee di governo.
I repubblicani hanno speso buone parte delle elezioni parlando di inflazione. Ma in una conferenza stampa subito dopo essersi assicurati una maggioranza risicata alla Camera, i principali repubblicani hanno dichiarato che la loro massima priorità sarebbe stata … indagare sulla famiglia di Biden.
Dunque, il Partito Repubblicano non aiuterà a governare l’America. Di fatto, quasi sicuramente esso farà il possibile per danneggiare l’attività di governo. E i democratici, per loro conto, hanno bisogno di fare tutto quello che possono per minimizzare il sabotaggio politico e far pagare un prezzo agli aspiranti sabotatori.
Prima di arrivare ai modi in cui dovrebbero farlo, consentitemi di parlare di due ragioni per le quali è probabile che i repubblicani siano anche più distruttivi e irresponsabili di quanto sarebbero stati se ‘l’ondata rossa’ che fiduciosamente si aspettavano ci fosse stata.
La prima, la maggioranza molto di misura alla Camera comporta che il prossimo Presidente, probabilmente Kevin McCarthy, avrà bisogno del sostegno di quasi tutti i membri del suo gruppo – il che significa incoraggiare gli estremisti e i negazionisti delle elezioni. Come ha detto un passato congressista repubblicano, McCarthy potrà ottenere la carica, ma Marjorie Taylor Greene sarà in pratica la Presidente.
Si potrebbe obiettare che Nancy Pelosi ebbe soltanto una maggioranza di misura nei due anni passati e nondimeno riuscì a unire i moderati ed i progressisti dietro la sua agenda politica. Ma McCarthy non è la Pelosi – e i progressisti democratici sono infinitamente più seri e interessati a realizzare le cose dei repubblicani del MAGA.
La seconda, il contesto economico, che quest’anno per i democratici era un fattore sfavorevole, probabilmente (sebbene di sicuro non con certezza) comincerà ad apparire migliore avvicinandosi al 2024 – inducendo i repubblicani a sforzi frenetici per rendere la situazione peggiore.
In particolare, sembra che l’inflazione sia sostanzialmente in calo, soprattutto perché un marcato livellamento nei valori degli affitti sul mercato non si è ancora espresso nelle misurazioni ufficiali dei prezzi. E mentre il prossimo anno è possibile una recessione, se ciò accadrà essa sarà probabilmente leggera – e per di più ben precedente le prossime elezioni.
Dunque nei prossimi due anni possiamo aspettarci che i leader repubblicani, considerata la loro natura, creeranno il massimo possibile di scompiglio, sia per accontentare gli elementi più estremisti del loro partito, sia per mettere a repentaglio quello che altrimenti potrebbe apparire un successo nella attività di governo della Amministrazione Biden.
Sfortunatamente, i repubblicani avranno di fatto importanti opportunità per creare scompiglio – a meno che i democratici non usino le prossime poche settimane, durante le quali essi manterranno il controllo del Congresso, per impedirglielo. Spiccano in particolare due temi: il tetto del debito e gli aiuti all’Ucraina.
Per ragioni storiche, la legge statunitense in sostanza richiede che il Congresso voti due volte sul bilancio. Nella prima, esso autorizza la spesa e stabilisce le aliquote fiscali; poi, se quella legislazione comporta deficit di bilancio, esso deve distintamente votare per autorizzare l’indebitamento per la copertura di quei deficit.
Non è chiaro se questa procedura abbia mai avuto senso. Nel contesto attuale, essa consente ai politici che non hanno i voti per cambiare politica attraverso la procedura normale di tenere l’economia sotto ricatto, come i repubblicani fecero durante gli anni di Obama, oppure semplicemente di farla implodere per mero dispetto – giacché non riuscire ad elevare il tetto del debito probabilmente provocherebbe una crisi finanziaria globale. C’è qualcuno che si aspetta che la prossima Camera repubblicana si comporti responsabilmente?
Per quanto riguarda l’Ucraina, se gli ucraini sono stati incredibilmente coraggiosi ed hanno avuto un considerevole successo nel rovesciare l’invasione russa, essi hanno bisogno di un flusso continuo nell’aiuto occidentale, per continuare a combattere contro il loro molto più grande vicino. Ma è anche troppo probabile che il Partito Repubblicano, che ottiene molte imbeccate da Tucker Carlson, cercherà di bloccare un tale aiuto.
La buona notizia è che i democratici possono, come si è espresso Greg Sargent del Washington Post, ‘fare prove di impazzimento” della politica durante la sessione ‘dell’anatra zoppa’ [1], elevando il tetto del debito quanto basta perché non costituisca più un problema e fissando un sufficiente aiuto all’Ucraina per passare attraverso i molti mesi di guerra che certamente arriveranno. E i democratici sarebbero, diciamo pure, pazzi a non fare queste cose il prima possibile.
Oltre a ciò, i democratici possono e dovrebbero attaccare i repubblicani per il loro estremismo, per concentrarsi sulle turbative e su falsi scandali anziché cercare di migliorare le vite degli americani.
Senza alcun dubbio, sagaci commentatori politici irrideranno tali sforzi. Ma saranno gli stessi commentatori che ribadivano in continuazione che l’inflazione avrebbe dominato le elezioni di medio termine e che prendevano in giro il Presidente Biden per il suo parlare della minaccia che gli estremisti repubblicani costituivano per la democrazia – che poi, in fin dei conti, si è scoperto essere un tema importante delle elezioni. Eppure i democratici possono sia limitare il danno che cercare di far pagare un prezzo politico ai malintenzionati.
[1] La “sessione dell’anatra zoppa” interviene ogni volta che il Congresso, nella sua composizione precedente alle elezioni, si riunisce dopo che è stato eletto il Congresso nuovo, ma prima che il mandato di quest’ultimo sia iniziato. Se non sbaglio, quindi, propriamente l’espressione non dovrebbe avere a che fare con il fatto che una Amministrazione abbia perso la sua maggioranza in Congresso (che è l’uso al quale siamo più abituati del termine “anatra zoppa”); semplicemente dovrebbe indicare una sessione congressuale nella quale il Congresso continua ad operare con una composizione passata, perché quelle nuova – decisa dalle elezioni di medio termine – non è ancora, nelle prime settimane, entrata in funzione. È “anatra zoppa” perché si regge impropriamente su un assetto passato, ancora in funzione ma diverso da quello deciso dalle elezioni. Forse, per estensione, il termine è anche poi passato ad indicare la condizione di una Amministrazione che era stata nominata con un maggioranza decisa nel passato dalle elezioni presidenziali, che poi è stata ‘azzoppata’ dalle elezioni di medio termine.
Sennonché, negli anni più recenti, la sessione dell’ “anatra zoppa” è stata spesso utilizzata per completare iniziative sugli stanziamenti e sul bilancio. È accaduto nel 1974, 1980, 1982, 2000, 2004, e nel 2012. In quel caso, in pratica viene consentito ad una maggioranza congressuale che non c’è più – e che verrà presto sostituita da una maggioranza opposta – di concludere procedure già avviate.
By mm
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