Altri Economisti » Selezione del Mese

Buone Feste. Ora tornate al lavoro. Di Paul Krugman (dal blog di Krugman, 20 dicembre 2022)

 

Dec. 20, 2022

Happy Holidays. Now Get Back to Work.

By Paul Krugman

zzz 429

Christmas will be on a Sunday this year. Will American workers miss out on one of the few paid holidays most of them get?

I haven’t managed to find data on how many workers get to take the next day off when a major holiday falls on a Sunday. What we do know is that Christmas is one of only five paid holidays available to a majority of U.S. workers. And it’s not as if Americans have many other opportunities to spend time with their families. Compared with many other wealthy countries, we stand out as the no-vacation nation.

Partly this is a matter of law. We’re unique among high-income nations in having no legal requirements that employers offer paid leave and paid vacations; most European countries require that jobs come with at least a month of paid vacation. Japan offers somewhat less — but on the other hand it has an unusual number of required paid holidays, so the Japanese still get quite a lot of mandatory time off.

You might imagine that U.S. employers, even if they aren’t legally required to provide paid leave, would try to attract workers by voluntarily offering time off. But many don’t, or offer very little. Overall, Americans work far more hours per year than their counterparts in other rich countries:

ferie 1

 

 

 

 

 

 

 

Why Italy is full of German tourists.Credit…O.E.C.D.

You may be surprised to see that Germans work fewer hours than anyone else. Who thinks of Germany as being big on taking time off? The answer is, anyone who has traveled around Europe in the summer. Visit, say, Florence, Italy, these days, and it’s clear that in the long run the Ghibbelines (who supported the medieval Holy Roman Empire, centered in Germany, over the Guelphs, who supported the pope) emerged as victors.

But back to our own workaholic nation: What’s odd about our lack of time off is that it marks a break with historic trends that have continued in other countries. Until the 20th century, U.S. workers took back a share of the gain from growing prosperity in the form of increased leisure time. The normal work week fell from around 60 hours in the late 19th century to today’s 40-hour norm, and the number

of vacation days grew, so average hours worked over the course of a year fell:

ferie 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Where’s my extra leisure time?Credit…Our World in Data

As you can see, however, Americans eventually stopped working less. In other rich nations, however, the downward trend in work continued:

ferie 3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Do Europeans have more fun?Credit…Our World in Data

One implication of this somewhat strange divergence is that you need to be a bit careful when making international comparisons of economic performance. I fairly often see assertions to the effect that the U.S. economy is more successful than the economies of Western Europe, because we have higher gross domestic product per capita.

Indeed we do — but a large part of that difference reflects the fact that we work longer hours, rather than higher productivity when we do work. That is, it’s not so much an indicator of superior U.S. economic prowess as it is a result of different choices.

Which raises the question: Who is making the better choice? Would Europeans be better off if they worked as hard as Americans, or would Americans be better off if they took European-style vacations?

A free-market fundamentalist might argue — and some do — that America’s no-vacation economy must be superior because it’s the result of voluntary decisions by workers and employers, whereas Europeans are effectively forced to take vacations by government policy. But there are good reasons to question this fundamentalist position.

The economists Alberto Alesina, Edward Glaeser and Bruce Sacerdote argued some years ago that there is a “social multiplier” to vacations — that vacation time is more enjoyable if many of your friends and family members also get paid vacations, so you can spend quality time together. In that case, governments may be doing everyone a favor by preventing them from working too much.

I’d add that in at least some jobs — the kinds of jobs held by many people I know — there’s a major signaling problem with taking time off. Employers are all too likely to question the motivation and commitment of workers who ask for more vacation (or even take full advantage of the vacation they’re entitled to), even if they’re just trying to improve their work-life balance. Again, rules that force workers to take some time off may be good for everyone.

On the whole, I do think that Americans work too many hours and that we’d be happier as a society if we moved at least part of the way toward European-style requirements for time off. Unfortunately, I don’t see much possibility of significant movement in that direction any time soon.

Oh, and in case you’re wondering, I will be filing a column the day after Christmas.

 

Buone Feste. Ora tornate al lavoro.

Di Paul Krugman

 

Quest’anno Natale verrà di domenica. I lavoratori americani perderanno una delle poche festività pagate che la maggior parte di loro ottiene?

Non sono riuscito a trovare i dati su quanti lavoratori possono avere il giorno successivo libero quando una importante festività cade di domenica. Quello che sappiamo è che il Natale è una delle cinque festività pagate disponibile per la maggioranza di lavoratori statunitensi. E non che gli americani abbiano molte altre opportunità di passare il tempo con le loro famiglie. A confronto con molti altri paesi ricchi, noi ci distinguiamo come la nazione senza ferie.

In parte questo dipende dalla legge. Siamo gli unici tre le nazioni ad alto reddito a non avere nessun obbligo legale che i datori di lavoro offrano congedi pagati e ferie pagate; la maggioranza dei paesi europei stabilisce che  posti di lavoro presuppongano almeno un mese di vacanze pagate. Il Giappone offre un po’ di meno – ma d’altra parte esso ha un inconsueto numero di festività pagate obbligatorie, cosicché i giapponesi ottengono parecchie ferie dovute.

Si potrebbe immaginare che i datori di lavoro statunitensi, anche se non sono tenuti legalmente a fornire congedi pagati, cerchino di attrarre i lavoratori offrendo volontariamente ferie. Ma molti non lo fanno, oppure ne offrono molto poche. Complessivamente, gli americani lavorano assai più ore all’anno dei loro omologhi in altri paesi ricchi:

ferie 1

 

 

 

 

 

 

 

Perché l’Italia è piena di turisti tedeschi. Fonte: OCSE [1]

Si può esser sorpresi nel constatare che i tedeschi lavorino meno ore di chiunque altro. Chi pensava che la Germania andasse così forte nel prendersi ferie? La risposta è: chiunque abbia viaggiato per l’Europa in estate. Visitate, ad esempio, Firenze, Italia, in quei giorni e sarà chiaro che nel lungo termine i Ghibellini (che sostenevano il Sacro Romano Impero, con centro in Germania, contro i Guelfi, che sostenevano il Papa) sono risultati vincitori.

Ma torniamo alla nostra nazione stakanovista: quello che è strano nella nostra mancanza di tempo libero è che essa segna una rottura con tendenze storiche, che negli altri paesi sono preseguite. Fino al ventesimo secolo, i lavoratori statunitensi ritiravano una parte dei guadagni per la crescente prosperità nella forma di un accresciuto tempo libero. La normale settimana lavorativa calò dalle circa 60 ore sulla fine del 19° secolo alla norma odierna delle 40 ore, e il numero dei giorni di vacanza cresceva, cosicché la medie delle ore lavorate nel corso di un anno calarono:

ferie 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dov’è finito il mio tempo libero? Fonte: Il nostro Mondo in Dati

Come potete vedere, tuttavia, alla fine gli americani hanno smesso di lavorare di meno. Eppure, in altre nazioni ricche, la tendenza al calo nel lavoro è proseguita:

ferie 3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli europei si divertono di più? Fonte: Il Nostro Mondo in Dati. [2]

Una implicazione di questa strana divergenza è che occorre essere un po’ scrupolosi quando si fanno confronti internazionali delle prestazioni economiche. Abbastanza di frequente osservo giudizi secondo i quali l’economia statunitense avrebbe maggior successo delle economie dell’Europa Occdentale, perché noi abbiamo un prodotto interno lordo procapite più elevato.

In effetti l’abbiamo – ma una larga parte di quella differenza riflette i fatto che lavoriamo ore più lunghe, piuttosto che una più elevata produttività quando siamo al lavoro. Ovvero, esso non è tanto un indicatore di una superiore capacità economica statunitense, quanto è un risultato di scelte diverse.

Il che solleva la domanda: chi sta facendo la scelta migliore? Gli europei starebbero meglio se lavorassero altrettanto duramente degli americani, oppure gli americani starebbero meglio se si prendessero vacanze sul modello europeo?

Un fondamentalista del libero mercato potrebbe sostenere – e alcuni lo fanno – che l’economia senza vacanze americana deve essere superiore giacché è il risultato di libere decisioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, mentre gli europei sono di fatto costretti a prendere le ferie da politiche governative. Ma ci sono buone ragioni per mettere in dubbio questa posizione fondamentalista.

Gli economisti Alberto Alesina, Edward Glaeser e Bruce Sacerdote sostennero anni fa che c’era un “moltiplicatore sociale” per le ferie – che il tempo di vacanza è molto più godibile se anche molti dei vostri amici e dei componenti della vostra famiglia hanno ferie pagate, in modo che possiate spendere assieme  i bei momenti. In quel caso, i governi potrebbero star facendo un favore ad ognuno impedendogli di lavorare troppo.

Aggiungerei che almeno in alcuni lavori – il genere di lavori esercitati da molte persone che conosco – c’è un importante  problema degno di nota nel prendersi le ferie. È anche troppo probabile che i datori di lavoro mettano in dubbio la motivazione e l’impegno di lavoratori che chiedono più vacanze (o persino che sfruttano pienamente la vacanza cui hanno diritto), anche se essi stanno solo cercando di migliorare i loro equilibrio tra lavoro e vita. Di nuovo, regole che costringano i lavoratori a prendersi un po’ di ferie possono essere positive per tutti.

Nel complesso, io penso proprio che gli americani lavorino troppe ore e che saremmo più felici come società se almeno in parte ci indirizzassimo nel senso dei requisiti per le ferie sul modello europeo. Sfortunatamente, non vedo molta possibilità di un movimento significativo in quella direzione in brevi tempi.

Infine, se ve lo steste chiedendo, il giorno dopo Natale io starò lavorando ad un articolo.

 

 

 

 

 

 

[1] Come si può notare, la tabella mostra anche che le ore medie lavorate in un anno in Italia sono molto superiori a quelle degli altri paesi europei, e molto simili a quelle americane. Da circa 300 a circa 450 ore lavorate in più all’anno rispetto a Gran Bretagna/Francia ed a Germania. 

[2] A partire dagli anni ’70 – quando la media delle ore lavorate in un anno negli USA (linea verde), in Francia (linea celeste) ed in Germania (linea rossa) era praticamente la stessa, attorno a 1.700/1.800  ore lavorate – per i lavoratori americani la situazione non è mutata, mentre i francesi ed i tedeschi hanno guadagnato 200/300 ore di tempo libero.

 

 

 

 

By


Commenti dei Lettori (0)


E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"