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Fare l’America l’opposto di grande, di Paul Krugman (New York Times, 5 gennaio 2023)

 

Jan. 5, 2023

Making America the Opposite of Great

By Paul Krugman

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I admit it: Like many liberals, I’m feeling a fair bit of MAGAfreude — taking some pleasure in the self-destruction of the American right.

There has, after all, never been a spectacle like the chaos we’ve seen in the House of Representatives this week. It had been a century since a speaker wasn’t chosen on the first ballot — and the last time that happened, there was an actual substantive dispute: Republican progressives (yes, they existed back then) demanded, and eventually received, procedural reforms that they hoped would favor their agenda.

This time, there has been no significant dispute about policy — Kevin McCarthy and his opponents agree on key policy issues like investigating Hunter Biden’s laptop and depriving the Internal Revenue Service of the resources it needs to go after wealthy tax cheats. Long after he tried to appease his opponents by surrendering his dignity, the voting went on.

But while the spectacle has been amazing and, yes, entertaining, neither I nor, I believe, many other liberals are experiencing the kind of glee Republicans would be feeling if the parties’ roles were reversed. For one thing, liberals want the U.S. government to function, which among other things means that we need a duly constituted House of Representatives, even if it’s run by people we don’t like. For another, I don’t think there are many on the U.S. left (such as it is) who define themselves the way so many on the right do: by their resentments.

And yes, I mean “resentments” rather than “grievances.” Grievances are about things you believe you deserve, and might be diminished if you get some of what you want. Resentment is about feeling that you’re being looked down on, and can only be assuaged by hurting the people you, at some level, envy.

Consider the phrase (and associated sentiment), popular on the right, “owning the libs.” In context, “owning” doesn’t mean defeating progressive policies, say, by repealing the Affordable Care Act. It means, instead, humiliating liberals personally — making them look weak and foolish.

I won’t claim that liberals are immune to such sentiments. As I said, MAGAfreude is a real thing, and I’m feeling a bit of it myself. But liberals have never seemed remotely as interested in humiliating conservatives as conservatives are in humiliating liberals. And a substantial part of what has been going on in the House seems to be that some Republicans who expected to own the libs after a red wave election have acted out their disappointment by owning Kevin McCarthy instead.

And does anyone doubt that resentment on the part of those who felt disrespected was central to the rise of Donald Trump? Are there any pundits left who still believe that it was largely about “economic anxiety”?

I’m not saying that the decline of manufacturing jobs in the heartland was a myth: It really did happen, and it hurt millions of Americans. But the failure of Trump’s trade wars to deliver a manufacturing revival doesn’t seem to have turned off his base. Why?

The likely answer is that Trump’s anti-globalism, his promise to Make America Great Again, had less to do with trade balances and job creation than with a sense that snooty foreigners considered us chumps. “The world is laughing at us” was a consistent theme of Trump speeches, and his supporters surely imagined that the same was true of domestic globalist elites.

And I have a theory that Trump’s own underlying ludicrousness, his manifest lack of the intellectual capacity and emotional maturity to be president, was part of what endeared him to his base. You fancy liberals think you’re so smart? Well, we’ll show you, by electing someone you consider a clown!

The irony is that the MAGA movement has succeeded beyond the wildest dreams of sinister globalists (if any exist) in making America the opposite of great. Right now the world really is laughing at us, although it’s terrified, too. America is still the essential nation, on multiple fronts. When the world’s greatest economic and military power seemingly can’t even get a functioning government up and running, the risks are global.

I mean, even with a speaker in place, how likely is it that the people we’ve been watching the past few days will agree to raise the debt ceiling, even if failing to do so creates a huge financial crisis? And there may be many other risks requiring emergency congressional action even before we get to that point.

Of course, the world is laughing even harder at Republicans, both the ultraright refuseniks and the spineless careerists like McCarthy who helped empower the crazies. For what shall it profit a man, if he shall lose his own soul, and still not gain enough votes to become speaker of the House?

I’m not sure what we are in store for, nor is anyone else. One thing is sure, however: America is already less great than it was when Nancy Pelosi ran the House, and it’s shrinking by the day.

 

Fare l’America l’opposto di grande,

di Paul Krugman

 

Lo ammetto, come molti liberal [1] sto provando un po’ di piacere per il MAGA [2] – mi prendo qualche soddisfazione nell’autodistruzione della destra americana.

Dopo tutto, non c’è mai stato uno spettacolo come il caos che abbiamo visto in questa settimana alla Camera dei Rappresentanti. Da quando un Presidente non era stato scelto al primo scrutinio era passato un secolo – e l’ultima volta che accadde ci fu una effettiva disputa sulla sostanza: i repubblicani progressisti (proprio così, allora esistevano) chiedevano, e alla fine ottennero, riforme procedurali che speravano avrebbero favorito i loro programmi.

Questa volta non c’è stata alcuna rilevante disputa sulla politica – Kevin McCarthy e i suoi oppositori concordano sui temi politici principali come l’indagare sul portatile di Hunter Biden [3] e privare il Servizio delle Entrate Nazionali delle risorse di cui ha bisogno per perseguire gli imbrogli fiscali dei ricchi. Le votazioni sono proseguite dopo un lungo periodo nel quale egli aveva cercato di soddisfare i suoi avversari rinunciando alla sua dignità.

Ma mentre lo spettacolo è stato sorprendente e, diciamolo, divertente, né io né, suppongo, molti altri liberal  stiamo provando il genere di contentezza che i repubblicani starebbero provando se i ruoli dei partiti fossero invertiti. Da una parte, i liberal vogliono che il Governo statunitense funzioni, il che tra le altre cose comporta che abbiamo bisogno di una Camera dei Rappresentanti debitamente costituita, anche se gestita da gente che non ci piace. Dall’altra, non penso che siano in molti nella sinistra statunitense che si caratterizzano nel modo in cui fanno molti sulla destra: per il loro rancore.

Ed è proprio così, io intendo “rancore” e non “lamentele”. Le lamentele riguardano cose che si crede di meritare, e che potrebbero diminuire se si ottenesse qualcosa di quello che si vuole. Il rancore riguarda la sensazione di essere guardati dall’alto in basso, e può essere placato soltanto ferendo le persone verso le quali, in qualche modo,  si prova invidia.

Si consideri l’espressione (e il connesso sentimento), popolare a destra, “umiliare i liberal[4]. In quel contesto, “owning” non significa sconfiggere le politiche progressiste, ad esempio, abrogando la Legge sulla Assistenza Sostenibile. Significa, piuttosto, umiliare personalmente i progressisti – facendoli apparire deboli e sciocchi.

Non intendo sostenere che i liberal siano immuni da tali sentimenti. Come ho detto, il piacere per le sorti del MAGA è una cosa reale, e ne sto provando un po’ io stesso. Ma i progressisti non sono mai apparsi neanche lontanamente così interessati ad umiliare i conservatori come i conservatori lo sono con i progressisti. E una parte sostanziale di quello che sta accadendo alla Camera pare sia che alcuni repubblicani che si aspettavano di “umiliare i liberal” dopo un’ondata elettorale rossa [5] hanno fatto le bizze per la loro delusione ed hanno piuttosto umiliato Kevin McCarthy.

E c’è ancora qualcuno che dubita che il rancore da parte di coloro che si sentono mancati di rispetto sia stato fondamentale nell’ascesa di Donald Trump? Ci sono commentatori a sinistra che ancora credono che esso derivasse in gran parte da “ansietà economica”?

Non sto dicendo che il declino dei posti di lavoro manifatturieri nella regione centrale del paese fosse un mito: è realmente accaduto ed ha danneggiato milioni di americani. Ma il fallimento delle guerre commerciali di Trump nel provocare una rinascita manifatturiera non sembra aver disgustato la sua base. Perché?

La risposta probabile è che l’anti globalismo di Trump, il suo promettere di Fare di nuovo Grande l’America, abbia meno a che fare con le bilance commerciali e la creazione di posti di lavoro che con la sensazione che altezzosi forestieri ci considerassero fessi.

Il mondo sta ridendo di noi” era un tema consueto nei discorsi di Trump, e i suoi sostenitori sicuramente si immaginavano che lo stesso era vero per le elite globalistiche nazionali.

Ed io ho una teoria per la quale la stessa natura fondamentalmente grottesca di Trump, la sua manifesta mancanza di capacità intellettuale e di maturità emotiva per essere Presidente, sia stata una componente di quello che lo ha fatto amare dalla sua base. Voi raffinati progressisti, pensate di essere così furbi? Bene, ve lo faremo vedere, eleggendo qualcuno che voi considerate un pagliaccio!

Il paradosso è stato che il movimento del MAGA ha avuto successo ben oltre i sogni più pazzeschi dei biechi globalisti (se ne esiste qualcuno) nel rendere l’America l’opposto di grande. In questo momento, il mondo sta davvero ridendo di noi, sebbene sia anche terrorizzato. L’America è ancora la nazione fondamentale, su molti fronti. Quando la più grande potenza economica e militare del mondo non può nemmeno avere un Governo funzionante installato e al lavoro, i rischi sono globali.

Voglio dire, persino con un Presidente in carica, quanto è probabile che le persone che abbiamo osservato nei giorni passati concordino sull’innalzamento del tetto del debito, anche se il non farlo crea una vasta crisi finanziaria? E ci possono essere altri rischi che richiedono iniziative d’emergenza del Congresso, anche prima di arrivare a quel punto.

Naturalmente, il mondo sta ridendo anche di più dei repubblicani, sia di coloro che si rifiutano di collaborare dell’ultradestra che dei carrieristi come McCarthy, che ha contribuito ad incoraggiare i pazzi.  Perché cosa guadagnerà un uomo, se egli perde la sua anima e tuttavia non prende voti a sufficienza per diventare Presidente della Camera? [6]

Non sono sicuro di quello che abbiamo in serbo, come non lo è nessuno. Tuttavia, una cosa è certa: l’America è già meno grande di quando Nancy Pelosi presiedeva la Camera, e si sta restringendo giorno per giorno.

 

 

 

 

 

[1] Per il significato nel linguaggio politico americano di “liberal” si può leggere le “Note sulla traduzione”. In genere si traduce con “progressista”, giacché non ha una relazione diretta con il “liberalismo” inteso come dottrina politica ed economica (entrambi i partiti in America sono ‘liberali’ nei loro principi politici ed economici), ma piuttosto con altri aspetti, relativi alle politiche di protezione sociale, di minore diseguaglianza sociale, di minore sperequazione dei trattamenti fiscali,  o dei diritti civili e delle tutele ambientali. Quindi un ‘liberal’ è di sinistra, come scrive Krugman nelle frasi successive.

[2] Il MAGA, come è noto, è lo slogan distintivo dei trumpiani, un acronimo per Facciamo l’America di nuovo Grande”. “Freude” è un termine tedesco per “gioia, piacere, felicità”.

[3] Robert Hunter Biden (Wilmington4 febbraio 1970) è un avvocatoimprenditore e lobbista statunitense, secondogenito del Presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden.

Ha co-fondato la Rosemont Seneca Partners, una società di consulenza internazionale. Dal 26 luglio 2006 al 29 gennaio 2009 è stato vicepresidente della National Railroad Passenger Corporation. Fino all’ottobre 2019, ha fatto parte del Consiglio di amministrazione della BHR Partners, un fondo di investimento privato cinese da lui co-fondato. Biden è stato membro del consiglio di amministrazione della Burisma Holdings dal 2014 al 2019.

Nel 2019 il presidente Donald Trump ha affermato che Joe Biden aveva chiesto il licenziamento di un procuratore ucraino che indagava su Hunter Biden al fine di proteggerlo. Tuttavia, Hunter Biden non era sotto indagine e non ci sono state prove di illeciti commessi da lui in Ucraina. Il presunto tentativo di Trump di esercitare pressioni sul governo ucraino a fini personali per indagare sugli affari di Biden, trattenendo gli aiuti che erano previsti per il governo ucraino, ha innescato l’impeachment a settembre 2019. Wikipedia

Da alcuni anni, il tema di indagini ulteriori su Hunter Biden è al centro della battaglia dei repubblicani contro il Presidente Biden padre.

[4] La frase deriva dal significato – nel linguaggio popolare – di “own”, che nello slang sta per “dominare”, o “sconfiggere” o “umiliare”; mentre “libs” è una abbreviazione di “liberals”. È un espressione che data almeno dal 2015.

[5] Il rosso è il colore dei repubblicani, il blu dei democratici.

[6] È una parafrasi di un versetto della Bibbia.

 

 

 

 

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