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Fare tutto quello che serve sul debito, di Paul Krugman (New York Times, 4 maggio 2023)

 

May 4, 2023

Doing Whatever It Takes on Debt

By Paul Krugman

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The United States is barreling toward a debt crisis; the possibility of default on U.S. debt is already beginning to roil markets.

What’s odd about this potential crisis is that it has nothing to do with excessive debt. Maybe you think the federal government has borrowed too much over time. We can argue about such things. But they’re beside the point right now. America in 2023 isn’t like, say, Greece in 2009 or Argentina in 2001, cut off by investors because they have lost faith in our solvency.

Our looming crisis will, instead, be entirely self-inflicted — or, more accurately, Republican-inflicted. If it happens it will be because the party controlling the House refuses to raise the debt ceiling, a quirk of the U.S. budget process that lets Congress prevent the government from making payments that have already been approved through past legislation.

There are three things you need to know about this crisis.

First, whatever courts may say about the constitutionality of the debt ceiling, budget decisions should be dictated by votes over spending and taxing, not by hostage-taking in which the party most willing to destroy the economy gets what it wants.

Second, if the politics of extortion do lead to a debt default, the consequences will be catastrophic.

Third, there is no economic downside to the various ways the Biden administration might seek to bypass Republican extortion and continue normal governance. Contrary to a lot of misinformation out there, things like issuing premium bonds or minting a platinum coin would not be inflationary. They sound undignified, but creating a global depression because we’re afraid of looking silly would be utterly irresponsible.

Here’s how budgeting is supposed to work: Congress passes bills that set tax rates and determine spending, which become law if the president signs them. Much of the time the legislated spending exceeds revenue, so the government must borrow to cover the difference. So be it. But under a quirk of U.S. law, with complicated origins, Congress must vote a second time to authorize the borrowing required by its own previous votes.

What would it mean if Congress refused to authorize that borrowing, that is, refused to raise the debt ceiling? It wouldn’t be a way to restrain spending. It would, instead, amount to preventing the president from making payments Congress has already mandated. It would be like buying a bunch of home furnishings, taking delivery, then refusing to pay the bill.

And it would be hugely destructive.

A new report from the White House Council of Economic Advisers lays out potential costs from a default induced by Republican refusal to raise the debt ceiling. The analysis suggests that a protracted default could cost eight million jobs as a result of shocks to consumer and business confidence, increased interest rates on U.S. debt (which investors would no longer consider safe) and drastic forced cuts in government spending.

Even these projections may understate the likely damage. Until now, the world has viewed U.S. government debt as the ultimate safe asset; as a result, Treasury bills play a crucial role as collateral in many financial transactions. Make these bills unsafe — I.O.U.s that the U.S. may not honor — and the whole global financial system could freeze up.

In fact, this almost happened for a few days in March 2020, and it’s not clear whether a rescue could be engineered in today’s political environment.

So what can be done? Let’s not make a deal: Republicans are effectively engaged in a fiscal version of Jan. 6, using the threat of destruction in an attempt to exert total control even though voters gave them only one house of Congress. President Biden shouldn’t give in to extortion, let alone make any deal acquiescing to demands of the extremists who control the House G.O.P.

It’s possible that Biden could simply declare that he must implement duly enacted fiscal legislation and that a debt ceiling that prevents him from doing so is unconstitutional.

Beyond that, there are those gimmicks. Yes, they would be gimmicks. I don’t have space to explain premium bonds, but they would involve playing games with the definition of “debt.” As for the platinum coin, the law allowing the government to mint a trillion-dollar coin was never intended as a way to bypass debt-limit extortion — but the debt limit was never intended to provide a mechanism for extortion, either.

And there are no significant economic downsides to using these gimmicks. I’ve been shocked to see people who should know better, including mainstream media outlets, report as fact the myth that, say, minting the coin would be inflationary. It wouldn’t; it would simply be a backdoor way to continue normal financing, bypassing the letter of a debt ceiling that shouldn’t exist in the first place.

I’m not sure what specific approach the Biden administration will adopt. But the guiding rule should be to do whatever it takes to get through this — whatever it takes, that is, other than giving in to extortion.

 

Fare tutto quello che serve sul debito,

di Paul Krugman

 

Gli Stati Uniti stanno precipitando verso una crisi del debito; la possibilità di default sul debito statunitense sta già cominciando a creare turbolenze nei mercati.

Quello che è curioso in questa crisi potenziale è che essa non ha niente a che fare con un debito eccessivo. Forse potreste pensare che il Governo federale si sia troppo indebitato nel corso del tempo. Sono aspetti dei quali si può discutere. Ma in questo momento essi non c’entrano niente. L’America nel 2023 non è, diciamo, come la Grecia nel 2009 o l’Argentina nel 2001, tagliata fuori dagli investitori perché hanno perso la fiducia nella nostra solvibilità.

La nostra crisi incombente, piuttosto, sarà interamente auto-inflitta – o, più precisamente, ‘repubblicano-inflitta’. Se ci sarà, essa dipenderà dal fatto che il partito che ha il controllo della Camera rifiuta di elevare il tetto del debito, una stravaganza della procedura di bilancio statunitense che consente al Congresso di impedire al Governo di effettuare i pagamenti che sono già stati approvati attraverso la legislazione passata.

Ci sono tre cose che si devono sapere su questa crisi.

La prima, qualsiasi cosa possano dire i tribunali sulla costituzionalità del tetto del debito, le decisioni di bilancio dovrebbero essere dettate dai voti sulle spese e sulle tasse, non da ‘prese in ostaggio’ nelle quali il partito più disponibile a distruggere l’economia ottiene quello che vuole.

La seconda, se la politica del ricatto porterà davvero ad un default sul debito, le conseguenze saranno catastrofiche.

La terza, non ci sarebbe alcuno svantaggio economico nei vari modi nei quali l’Amministrazione Biden potrebbe cercare di aggirare il ricatto repubblicano e continuare la normale amministrazione. Diversamente dalla gran quantità di disinformazione che circola, cose come l’emissione di obbligazioni premio o il conio di una moneta di platino non sarebbero inflazionistiche. Esse appaiono poco dignitose, ma creare una depressione globale perché si ha paura di sembrare sciocchi sarebbe completamente irresponsabile.

Ecco come la procedura di bilancio si suppone che funzioni: il Congresso approva le proposte di legge che stabiliscono le aliquote fiscali e determinano la spesa, che diventano legge al momento in cui il Presidente le sottoscrive. Il più delle volte la spesa legiferata eccede le entrate, dunque il Governo deve indebitarsi per coprire la differenza. E così sia. Ma a seguito di una stravaganza della legge statunitense, di origini complicate, il Congresso deve votare una seconda volta per autorizzare l’indebitamento richiesto dalle sue stesse precedenti votazioni.

Cosa comporterebbe se il Congresso rifiutasse di autorizzare quell’indebitamento, ovvero rifiutasse di elevare il tetto del debito? Quello non sarebbe un modo per restringere la spesa. Corrisponderebbe, piuttosto, ad impedire al Presidente di effettuare i pagamenti a cui il Congresso ha già obbligato. Sarebbe come acquistare una quantità di mobili per una abitazione, ricevere la consegna e poi rifiutarsi di pagare il conto.

E sarebbe enormemente distruttivo.

Un nuovo rapporto da parte del Consiglio dei Consulenti Economici della Casa Bianca espone i costi potenziali derivanti da un default indotto dal rifiuto repubblicano ad elevare il tetto del debito. L’analisi indica che un protratto default costerebbe otto milioni di posti di lavoro come conseguenza degli shock alla fiducia dei consumatori e delle imprese, di aumentati tassi di interesse sul debito statunitense (che gli investitori non considererebbero più sicuro) e di drastici tagli nella spesa governativa.

Persino queste previsioni possono sottovalutare il probabile danno. Sinora, il mondo a considerato il debito [le obbligazioni sul debito] statunitense come l’asset massimamente sicuro; di conseguenza, i buoni del Tesoro giocano un ruolo cruciale in molte transazioni finanziarie. Si facciano diventare insicuri questi titoli – alla stregua di cambiali che gli Stati Uniti non possono onorare – e l’intero sistema finanziario globale potrebbe congelare.

Di fatto, ciò è quasi successo per pochi giorni nel marzo del 2020, e non è chiaro se nel clima politico odierno potrebbe essere congegnato un salvataggio.

Cosa si può fare, dunque? Non fare un accordo: i repubblicani sono effettivamente impegnati in una versione da finanza pubblica del 6 gennaio [1], utilizzando la minaccia della distruzione nel tentativo di esercitare un controllo totale, sebbene gli elettori abbiano dato a loro soltanto un ramo del Congresso. Il Presidente Biden non dovrebbe cedere al ricatto, per non dire a qualsiasi accordo che assecondi le richieste degli estremisti che controllano il Partito Repubblicano della Camera.

È possibile che Biden semplicemente potrebbe dichiarare che deve doverosamente mettere in atto la legislazione finanziaria approvata e che un tetto del debito che gli impedisce di farlo non è costituzionale.

Oltre a ciò, ci sono vari stratagemmi. È vero, sarebbero stratagemmi. Non ho spazio per spiegare le ‘obbligazioni premio’, ma esse comporterebbero di fare un gioco con la definizione di “debito”. Come per la moneta al platino, la legge che permette al Governo di coniare una moneta da mille miliardi di dollari non è stata mai intesa come un modo per aggirare il ricatto sul limite del debito – ma il limite del debito non è neanche mai stato inteso come una occasione per un meccanismo di estorsione.

E non ci sono alcuni significativi svantaggi nell’usare questi stratagemmi. Sono rimasto sbalordito a vedere persone che dovrebbero saperne di più, comprese principali agenzie mediatiche, riportare come un fatto il mito secondo il quale, ad esempio coniare la moneta [di platino] sarebbe inflazionistico. Non è affatto così; sarebbe semplicemente un modo di ripiego per continuare il normale finanziamento, aggirando la certificazione di un tetto del debito che anzitutto non dovrebbe esistere.

Non sono sicuro quale sarà l’approccio specifico che adotterà l’Amministrazione Biden. Ma la prima regola dovrebbe essere fare tutto quello che serve  per andare oltre – tutto quello che serve, vale a dire ad eccezione che cedere al ricatto.

 

 

 

 

 

[1] Ovvero, delle manifestazioni dell’assalto al Campidoglio.

 

 

 

 

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