giugno 2024 Archive

Le tariffe sulle tecnologie pulite cinesi mettono a repentaglio la transizione verde, di Jeffrey Frankel (da Project Syndicate, 25 giugno 2024)

             

Tre miti che perseguitano l’Occidente, di Yanis Varoufakis (da Project Syndicate, 26 giugno 2024)

           

La politica industriale è un nostalgico sogno irraggiungibile, di James K. Galbraith (da Project Syndicate, 25 giugno 2024)

[1] Il testo è qua tradotto: “La Dichiarazione del summit di Berlino e il nuovo consenso sulla politica industriale”, di Adam Tooze (FataTurchina, 26 maggio ...

Dove va la Cina? Parte 5: tra adesso e gli inizi del 2025 Pechino è davanti a decisioni sul clima che cambiano il mondo. Di Adam Tooze (Chartbook 294, 20 giugno 2024)

[1] Lauri Myllyvirta è uno studioso che in questo articolo viene continuamente citato, che opera presso un centro cinese di ricerche sul clima presso l’Asia ...

Marx mutilato. Una recensione del “Karl Marx” di Shlomo Avneri. Di Branko Milanovic (da Global Inequality and more, 20 giugno 2024)

[1] Le due recensioni si trovano tradotte su FataTurchina, quella di Anderson i 5 aprile 2022, quella di Musto il 24 luglio 2023.     ...

Per un’Europa geopolitica, né ingenua né militaristica, di Thomas Piketty (dal blog di Piketty, 11 giugno 2024)

[1] Ovvero, se capisco giustamente, se la netta superiorità aerea non fosse stata del complesso del paesi europei, ma della NATO in quanto tale. Oppure ...

Anatomia di un massacro, di Shlomo Ben-Ami (da Project Syndicate, 14 giugno 2024)

[1] Riferimenti al libro di Hilberg (La distruzione degli ebrei d’Europa) si trovano su FataTurchina nella nota del gennaio 2020 (Il nazismo e la memoria). ...

Il costo macroeconomico dei Governi conservatori, di Simon Wren-Lewis (dal blog Mainly Macro, 11 giugno 2024)

[1] La tabella – che riguarda il solo Regno Unito – mostra nella linea rossa il dato delle malattie a lungo termine, e dunque la ...

Per uno Stato binazionale israelo-palestinese, di Thomas Piketty (dal blog di Piketty, 14 maggio 2024)

             

Nuove speranze per la democrazia dell’India, di Jayati Ghosh (da Project Syndicate, 10 giugno 2024)

[1] ITcell (Bharatiya Janata Party Information Technology Cell) è un dipartimento del partito politico indiano BJP che gestisce le campagne sui social media per il ...

La vita di Maynard Keynes. Una recensione del “Prezzo della pace” di Zach Carter. Di Branko Milanovic (da Global Inequality and more, 9 giugno 2024)

             

Vincitori e perdenti nelle elezioni indiane, di Shashi Tharoor (da Project Syndicate, 7 giugno 2024)

[1] INDIA è l’acronimo di: Indian National Developmental Inclusive Alliance.            

La Dichiarazione del summit di Berlino e il nuovo consenso sulla politica industriale, da Adam Tooze (Chartbook 286, 26 maggio 2024)

[1] Le tendenze degli investimenti in energie pulite, in miliardi di dollari – in blu l’Europa, compreso il Regno Unito e la Norvegia; in rosso ...

Rashid e il sentimento della cittadinanza (giugno 2024)

RashidAli Rashid e il sentimento della cittadinanza

Ho incontrato Ali Rashid alla Croce Verde di Pietrasanta, dove era venuto per una iniziativa in Versilia della sua lista alle elezioni europee. Ci conosciamo da una trentina di anni, quando, a noi ed a molte compagne e compagni, venne l’idea di realizzare un gemellaggio tra la mia città e Gerusalemme Est; Rashid all’epoca era il Primo Segretario della Delegazione generale palestinese in Italia.

Mi ricordo il pensiero che avevo spesso di quanto poco quella semplice e piccola idea avrebbe modificato le difficoltà della vita di centinaia di migliaia di suoi connazionali, che lui ci raccontava. Eppure Rashid era entusiasta e trasmetteva a tutti noi un sentimento inatteso: che esisteva davvero un rapporto solido tra la facile generosità e fantasia nostra, di un piccolo gruppo di militanti di una cittadina europea, e le disgrazie del suo popolo.

Oggi penso che forse non ho mai conosciuto una persona altrettanto intimamente “internazionalista” come Rashid; una persona che nel mondo trova, o almeno cerca, la conferma del suo diritto di far parte di un popolo, per quanto lontano. Cosa c’è di meglio al mondo, se non sentire dappertutto il diritto di essere cittadini di qualcosa, ed essere dappertutto riconosciuti per questo diritto? Cosa restituisce meglio al nostro mondo una speranza di dignità che sta nuovamente perdendo? Neanche, intendo, la speranza di risolvere facilmente, con decreti universali, questi diritti negati; basterebbe la percezione che l'epoca del colonialismo è terminata nel secolo scorso, per innegabile eccesso di prove, e che non si può cambiare le carte ancora una volta per tornare a sofferenze già patite. E cosa altro è tutta l'immonda furbizia che si adopera per negare che ammazzare decina di migliaia di donne, vecchi e bambini sia un genocidio, una guerra che non si combatte tra eserciti, le cui tappe si misurano esclusivamente su quanto si infierisce su un popolo, con l'unico proposito di sradicare anche l'ultima speranza dei "due Stati" e con l'unica novità di cercare quotidianamente di nasconderlo, per manifesta vergogna?

Ali Rashid è candidato nella lista di “Pace, Terra, Dignità” nella circoscrizione Centro, per le prossime elezioni europee (con il nome di Ali Khalil, che questo racconto che mi ha inviato spiega per quale ragione gli venne imposto dalle autorità giordane, per cancellare traccia della sua nazionalità palestinese). Ognuno può decidere cosa rappresenti per noi il suo sentimento di cittadinanza, il suo lungo resistere. Io sono arrivato alla conclusione che, tra le varie cose importanti che oggi sono in gioco, la sua resistenza sia la più importante. Vedo molti sforzi per ripartire, e li apprezzo. Ma non vedo come si possa ripartire lasciando indietro, ormai, anche soltanto il sogno di Rashid della sua antica “casa di pietra bianca”.

Ecco il racconto di Rashid:

“Avevamo una casa di pietra bianca nel mio villaggio: Lifta, fondato 4.000 anni fa dai Cananei con il nome di Niftu, e conosciuta dai Romani come Nifta. Il suo territorio si estendeva fino alla porta di Damasco e alla porta dei Fiori sotto le mura di Gerusalemme. Poco lontano, mio nonno aveva un oliveto su una collina, oggi chiamata la collina francese, con olivi secolari. Mio nonno conosceva ogni olivo, a ciascuno aveva dato un soprannome. (prosegue nell'interno)

Una rigida separazione non è la risposta per la Palestina e per Israele, di Yanis Varoufakis (da Project Syndicate, 29 maggio 2024)

[1] La storiella si riferisce ad un turista che chiede ad un irlandese del posto la migliore direzione per Dublino. L’irlandese risponde: “Ebbene signore, se ...

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