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Gli specchietti per le allodole di Trump, di J. Bradford DeLong (da Project Syndicate, 7 febbraio 2025)

 

Feb 7, 2025

Trump’s Smoke and Mirrors

Bradford DeLong

BradBERKELEY – “It’s almost like they knew Trump was bluffing.” That is how Bloomberg columnist John Authers described Mexican President Claudia Sheinbaum and Canadian Prime Minister Justin Trudeau’s handling of the US president after he unjustifiably threatened their countries with 25% tariffs. The tariffs were postponed just before they were supposed to take effect. The reason, according to Kelly Ann Shaw, a former Trump adviser, was that America’s neighbors “came to the table … with commitments that sufficiently addressed the president’s concerns.”

But what did Sheinbaum and Trudeau offer? As far as I can tell, they committed to things that they had already committed to, albeit with some additional symbolic gestures – like a new Canadian “fentanyl czar” – thrown in. One is reminded of January 21, 2025 (a date that has already receded into the mists of time), when Trump announced that OpenAI, SoftBank, and Oracle would embark on a massive AI-infrastructure project that promises to create “more than 100,000 jobs almost immediately.” CBS journalist Jennifer Jacobs left that event believing that “the companies are expected to commit $500 billion into Stargate over the next four years,” even though “details of the new partnership were not immediately provided.”

In fact, there will be no $500 billion, and the partnership was not new (it was in the works long before Trump’s inauguration). Nothing close to $100 billion, let alone $500 billion, will be deployed immediately, and nothing close to 100,000 jobs will be created. Welcome back to the chaos that prevailed during Trump’s first presidency, in 2017-20.

But the next four years will not feature only chaos. The second Trump administration also will pursue policies with effects on the United States that will almost certainly be deeply harmful. Beyond deportations, tax cuts for the rich, symbolic measures to stoke the culture war (banning all mentions of “diversity”), and schemes to extort massive bribes from corporations and other private parties, it is anyone’s guess what the agenda will look like. But it would be wrong to conclude that Trump II is a paper tiger.

Whatever is coming, one must remember that the principal purpose of any Trump pronouncement is to gain attention. In every instance, slapdash ideas that provoke meaningful pushback – especially from the market – will be quietly dropped, as long as the immediate news cycle can close with a declaration of victory.

We saw Shaw provide such a declaration in the case of the tariffs; and Jacobs dutifully transcribed the purely aspirational $500 billion figure. Trump can now claim to have bested Joe Biden’s $280 billion CHIPS and Science Act, and Trumpists and other uninformed Americans will believe him. Yes, Elon Musk – who has been playing the role of co-president – immediately threw a tantrum following the Stargate announcement, pointing out that “they don’t have the money.” But this is a man who claims that all Teslas currently on the road will become fully automated driverless cybertaxis in the next two years.

How are those of us who want to inform the public and advance public reason supposed to react to all of this performative con-artistry, when we know that it is 90% mirage and 10% destructive chaos? Most of us are doing what we can. For example, Michael R. Strain of the American Enterprise Institute is out there on X (formerly Twitter) earnestly telling people that Trump’s threatened tariffs would probably be as destructive to the US economy as Brexit has been to the British economy:

The Vice President argues that President Trump is looking out for the interest of American citizens. But these tariffs will raise prices for consumers and reduce employment opportunities for manufacturing workers. President Trump’s first trade war increased consumer prices. It reduced manufacturing employment and made domestic manufacturing less competitive. It failed to reduce the trade deficit. The second trade war is likely to more severely increase prices and reduce employment and competitiveness. The first trade war hit $380 billion of imports. This one hits $1.4 trillion. And economic integration with Canada and Mexico is substantial.

Strain is absolutely correct. But what the US desperately needs is media outlets that take the trouble to discern which Trump pronouncements are backed by dedicated policymaking teams and bureaucracies with the intent to follow through, and which are not. As matters stand, too many respected outlets represented among the White House press corps are more interested in being part of the show than in assessing the play.

 

Gli specchietti per le allodole di Trump,

di J. Bradford DeLong

 

BERKELEY – “E’ quasi come se sapessero che Trump stava bluffando”. Questo è il modo in cui l’editorialista di Bloomberg John Authers ha descritto il trattamento riservato dalla Presidente messicana Claudia Sheinbaum e dal Primo Ministro canadese Justin Trudeau al Presidente degli Stati Uniti, dopo che egli aveva ingiustificatamente minacciato i loro paesi con tariffe del 25%. Le tariffe sono state rimandate appena un momento prima di divenire operative. La ragione, secondo Kelly Ann Shaw, una passata consigliera di Trump, era che i vicini dell’America “venissero al tavolo … con impegni che soddisfacessero a sufficienza le preoccupazioni del Presidente”.

Ma cosa hanno offerto Sheinbaum e Trudeau? Per quanto posso dire, essi si sono impegnati a cose sulle quali si erano già impegnati, sebbene con qualche simbolico gesto aggiuntivo – come un nuovo “zar del fantanyl” canadese. Viene alla mente il 21 gennaio 2025 (una data che si è già persa nelle nebbie del tempo), quando Trump annunciò che OpenAI, SoftBank e Oracle si sarebbero imbarcate in una massiccio progetto di infrastrutture per l’intelligenza artificiale che prometteva di creare “più di 100.000 posti di lavoro quasi immediatamente” [1]. La giornalista della CBS Jennifer Jacobs lasciava supporre che “ci si aspetta che le società impegnino 500 miliardi di dollari su Stargate nei prossimi quattro anni”, anche se “i dettagli della nuova cooperazione non sono stati subito forniti”.

Di fatto, dei 500 miliardi non c’era nulla e la cooperazione non era nuova (era già in funzione molto tempo prima della inaugurazione di Trump). Niente di simile a 100 miliardi di dollari, per non dire a 500, sarà impiegato immediatamente, e niente di simile ai centomila posti di lavoro sarà creato. Ben tornati al caos che imperversò durante la prima presidenza di Trump, nel 2017-20.

Ma i prossimi quattro anni non si caratterizzeranno soltanto per il caos. La seconda amministrazione Trump perseguirà anche politiche con effetti sugli Stati Uniti che saranno quasi certamente profondamente dannosi. Oltre alle deportazioni, agli sgravi fiscali per i ricchi, alle misure simboliche per soffiare sul fuoco della guerra ideologica (mettendo al bando ogni riferimento alle “diversità”) ed ai marchingegni per carpire massicce tangenti dalle società e da altre componenti private, a che cosa il programma somiglierà lo si può lasciare alla fantasia di ciascuno. Ma sarebbe sbagliato concludere che il Trump II sia una tigre di carta.

Qualsiasi cosa sia in arrivo, si deve ricordare che lo scopo principale di ogni pronunciamento di Trump è ottenere attenzione. In ogni occasione, saranno tranquillamente scaricate idee abborracciate che provocano reazioni significative – in particolare dal mercato – finché il ciclo immediato delle notizie potrà avvicinarsi ad un dichiarazione di vittoria.

Abbiamo visto come la Shaw [2] ha fornito una dichiarazione simile nel caso delle tariffe e come la Jacobs [3] abbia diligentemente trascritto il dato dei 500 miliardi di dollari meramente immaginario. Adesso Trump può sostenere di avere surclassato la Legge sui Semiconduttori e sulla Scienza da 280 miliardi di dollari di Joe Biden, ed i trumpiani ed altri americani disinformati gli crederanno. È vero, Elon Musk – che è venuto assumendo il ruolo di co-Presidente – a seguito dell’annuncio sullo Stargate ha immediatamente fatto un capriccio, segnalando che “essi non hanno i soldi”. Ma questo è un uomo che sostiene che tutte le Tesla attualmente sulle strade diventeranno taxi cibernetici interamente automatizzati e senza guidatore nei prossimi due anni.

Come si pensa che, coloro tra noi che vogliono informare il pubblico e far progredire il raziocinio dell’opinione pubblica, ragiscano a questa maestria dell’imbroglio che si impone di per sé, quando sappiamo che essa è per il 90% miraggio e per il 10% caos distruttivo?  La maggior parte di noi sta facendo quello che può. Ad esempio, Michael R. Strain dell’American Entrerprise Institute, in circolazione su X (un tempo Twitter), sta spiegando con buona volontà che le minacciate tariffe di Trump sarebbero probabilmente altrettanto distruttive per l’economa statunitense di quanto fatto dalla Brexit per l’economia britannica:

Il Vice Presidente sostiene che il Presidente Trump sta prendendosi cura degli interessi dei cittadini americani. Ma queste tariffe alzeranno i prezzi per i consumatori e ridurranno le opportunità di occupazione per i lavoratori manifatturieri. La prima guerra commerciale del Presidente Trump ha accresciuto i prezzi al consumo. Essa ha ridotto l’occupazione manifatturiera ed ha reso le manifatture nazionali meno competitive. Non è riuscita a ridurre il deficit commerciale. La seconda guerra commerciale è probabile accresca più gravemente i prezzi e riduca l’occupazione e la competitività. La prima guerra commerciale ha interessato 380 miliardi di dollari di importazioni. Questa ne interesserà 1.400 miliardi di dollari. E l’integrazione economica con il Canada ed il Messico è sostanziale.”

Strain ha assolutamente ragione. Ma quello di cui gli Stati Uniti hanno disperatamente bisogno è che le agenzie mediatiche si prendano la briga di discernere quali pronunciamenti di Trump sono seguiti e dedicati alle squadre di legislatori e di burocrati nell’intento di realizzarli, e quali no. Al momento, troppi rispettati organi di stampa che rappresentano i giornalisti della Casa Bianca sono più interessati a partecipare allo spettacolo che non a valutarne il significato.

 

 

 

 

 

 

 

[1] L’annuncio di Trump è recentissimo, ed è stato immediatamente contraddetto da Musk, che ha sostenuto semplicemente che le società in questione “non hanno i soldi” per sostenere una tale progetto, che al momento lo esclude (o al quale non pare interessato). Stargate è il nome che è stato escogitato per questa possibile iniziativa.

[2] La prima ‘esperta’ citata nel presente articolo.

[3] Anche qua, la giornalista della CBS sopra citata.

 

 

 

 

 

 

 

 

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