ATHENS – The West is on a war footing. The German government is working on an app that helps people locate their nearest bunker. A 32-page pamphlet entitled If Crisis or War Comes was published in Sweden, and a similar one was downloaded countless times in Finland. Venerable newspapers publish wargame scenarios where Russia, with China’s backing, invades Norway’s arctic islands.
Trump and his political opponents disagree on almost everything. But one thing they do agree on is that America is caught in what Harvard University’s Graham Allison calls the Thucydides Trap – the fate of a hegemon confronted by a rising power, China. Meanwhile, the West is running the risk of falling into the Oedipus trap: exacerbating a crisis with actions intended to prevent it – just as Oedipus ended up killing Laius, his father, only because Laius took harsh measures aimed at thwarting the Delphic prophecy that he would be killed by his son. Either of these traps could trigger a catastrophic war.
Meanwhile, we are increasingly dominated by cloud capital – a new form of capital consisting of networked machines running algorithms that we train to know us well enough to alter what we want and then sell it to us outside any actual market. Unlike diesel engines and industrial robots, which are manufactured means of production, cloud capital produces an exorbitant capacity to modify our behavior, bestowing unprecedented power on its owners – our technofeudal masters. This reinforces the Thucydides and Oedipus traps in four distinct ways.
First, especially when augmented with artificial-intelligence capabilities, cloud capital lowers the threshold for deploying weapons of mass, albeit targeted, destruction. It is far cheaper to send a swarm of micro-drones, equipped with AI facial recognition, into urban areas to take out prespecified targets autonomously than it is to deploy heavy bombers. It is also easier for presidents and prime ministers to muster the moral conviction to give the order. That is why the capitalization of a cloud capital-intensive company like Palantir has surpassed that of a legacy behemoth like Lockheed Martin.
Second, to deliver maximum revenues, the cloud capital powering our social media is optimized to maximize engagement, a goal most easily achieved by getting us heated, angry, and abusive toward one another. The poisoning of public debates that results from this business model erodes the democratic institutions which hitherto had some capacity to restrain our more bellicose politicians and generals.
Third, cloud capital has weakened Europe to the point where it can no longer play the moderating role that it once played during the Cold War. This is because most cloud capital is concentrated in the United States and China. As high concentrations of cloud capital have become a prerequisite for substantial economic and political power, Europe has slid into relative irrelevance.
Fourth, in China, cloud capital has created a real challenger to America’s near-monopoly of the international payments system, which historically has given US governments the leeway to sanction any country or person they choose. This is far more significant than any animosity within the US caused by the emergence of DeepSeek, the Chinese AI firm whose most recent offering led to losses of $1 trillion in US stock markets.
China’s chief challenge stems from a deep asymmetry vis-à-vis the US that has nothing to do with technology: Wall Street treats Silicon Valley as a potential usurper of its financial revenues, a tussle in which it can count on the support of the Federal Reserve. In contrast, China’s financial sector, central bank, and largest tech firms are working in unison, resulting in a seamless, free-to-use, private-public digital payments system that the West cannot match.
Although it currently resembles a pristine multilane freeway that few outside the country use, the Chinese payments system poses a serious long-term threat to the global monopoly of the dollar-denominated payments system and gives the Chinese government and its allies options that alleviate the fear of US sanctions. In a never-ending cycle of negative reinforcement, that newfound confidence fuels America’s eagerness to “get tough” on China.
War is in the air more than peace these days. This reflects not only the salience of well-known strategic traps, but also the rise of technofeudal power, which is driving us into them.
Il tecnofeudalesimo è l’ancella della guerra,
di Yanis Varoufakis
ATENE – L’Occidente è sul sentiero di guerra. Il governo tedesco sta lavorando ad una applicazione che aiuta le persone a localizzare il loro bunker più vicino. Un pamphlet di 32 pagine dal titolo Se arriva la crisi o una guerra è stato pubblicato in Svezia ed è stato scaricato innumerevoli volte in Finlandia. Venerandi quotidiani pubblicano scenari da giochi di guerra, nei quali la Russia, con il sostegno della Cina, invade le isole artiche della Norvegia.
Nell’Unione Europea, massimi dirigenti sostengono che la chiave per sbloccare il cronicamente basso livello di investimenti dell’Europa è la sua industria degli armamenti. Il Presidente statunitense Donald Trump parla quasi per inciso di prendersi la Groenlandia e il Canala di Panama. Per finire, si sta ammassando una tempesta su Taiwan, le Filippine e il Mare Meridionale della Cina.
Trump ed i suoi avversari politici non concordano quasi su niente. Ma una delle cose sulle quali vanno d’accordo è che l’America è catturata in quella che Graham Allison dell’Università di Harvard definisce la Trappola di Tucidide – il destino di un egemone sfidato da una potenza in crescita, la Cina. Nel frattempo, l’Occidente sta correndo il rischio di cadere nella Trappola di Edipo: esacerbare la crisi con iniziative che intendono impedirla – proprio come Edipo finì con l’uccidere Laio, suo padre, soltanto perché Laio prendeva dure misure rivolte a sventare la profezia delfica secondo la quale lui stesso sarebbe stato ucciso da suo figlio. Ambedue queste trappole potrebbero innescare una guerra catastrofica.
Nel contempo, siamo sempre più dominati dsl capitale della nuvola informatica – una nuova forma di capitale consistente in algoritmi che azionano congegni in rete dei quali ci impratichiamo bene a sufficienza per stravolgere quello che vogliamo e in seguito ce li rivendiamo al di fuori di qualsiasi mercato reale. Diversamente dai motori diesel e dai robot industriali, il capitale della nuvola informatica genera una capacità esorbitante per modificare le nostre condotte, conferendo una potenza senza precedenti ai suoi possessori – i nostri padroni tecnofeudali. Questo rafforza le trappole di Tucidide e di Edipo in quattro modi distinti.
Il primo: specialmente quando potenziato con le possibilità dell’intelligenza artificiale, il capitale della nuvola informatica abbassa la soglia per il dispiegamento delle armi di distruzione di massa, per quanto mirate. È assai più economico spedire nelle aree urbane uno sciame di micro droni, equipaggiati con il riconoscimento facciale dell’IA, per eliminare obbiettivi prestabiliti autonomamente, che non dispiegare pesanti bombardieri. È anche più facile per i presidenti ed i primi ministri raccogliere il convincimento morale per dare l’ordine. Questa è la ragione per la quale la capitalizzazione di una società ad alta intensità di capitale informatico ha superato quella di un colosso del passato come Lockheed Martin.
Il secondo: per ottenere le massime entrate, il capitale della nuvola informatica che alimenta i nostri social media viene ottimizzato per massimizzare l’impegno, un obbiettivo più facilmente realizzabile rendendoci appassionati, infuriati e violenti l’uno verso l’altro. L’avvelenamento dei dibattiti pubblici che deriva da questo modello affaristico erode le istituzioni democratiche che sinora avevano qualche possibilità di contenere i nostri politici e generali più bellicosi.
Il terzo: il capitale della nuvola informatica ha indebolito l’Europa sino al punto che essa non può più giocare il ruolo di moderatore che un tempo giocava nella Guerra Fredda. Questo perché il capitale della nuvola informatica è concentrato negli Stati Uniti e in Cina. Dal momento in cui le elevate concentrazioni del capitale informatico sono diventate un prerequisito per il sostanziale potere economico e politico, l’Europa è scivolata in una relativa irrilevanza.
Quarto: in Cina, il capitale informatico ha creato un effettivo sfidante al quasi monopolio dell’America del sistema internazionale dei pagamenti, che storicamente ha dato ai governi statunitensi la libertà di sanzionare ogni paese o individuo avessero in mente. Questo è assai più significativo di ogni risentimento all’interno degli Stati Uniti provocato dall’emergere di DeepSeek, l’impresa cinese di IA la cui recente offerta ha portato a perdite di un migliaio di miliardi di dollari nei mercato azionari statunitensi.
La sfida principale della Cina deriva da una profonda asimmetria nel confronto con gli Stati Uniti che non ha niente a che fare con la tecnologia: Wall Street tratta la Silicon Valley come un potenziale usurpatore delle sue entrate finanziarie, una lotta nella quale può contare sul sostegno della Federal Reserve. All’opposto, il settore finanziario cinese, la banca centrale e le più grandi aziende tecnologiche che stanno operando all’unisono, si caratterizzano per un sistema di pagamenti digitale pubblico-privato senza soluzioni di continuità, che l’Occidente non può eguagliare.
Sebbene esso assomigli al momento ad una linda superstrada a più corsie che in pochi utilizzano fuori dal paese, il sistema dei pagamenti cinese costituisce una seria minaccia a lungo termine al monopolio del sistema dei pagamenti denominato in dollari e offre al governo cinese ed ai suoi alleati possibilità per attenuare la paura di sanzioni statunitensi. In un circolo di rinforzo negativo [1], quella appena scoperta fiducia alimenta lo slancio dell’America verso un inasprimento con la Cina.
Nell’aria, di questi tempi, circola più guerra che pace. Questo riflette non solo l’importanza delle ben note trappole strategiche, ma anche l’ascesa del potere tecno feudale, che in quelle trappole ci sta indirizzando.
[1] In psicologia, si definisce ‘rinforzo negativo’ la rimozione di uno stimolo che è probabile aumenti la probabilità di una determinata condotta.
By mm
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