[1] Ovviamente, il costo delle guerre napoleoniche per l’economia inglese che mostra la tabella, è espresso dalla prima ‘gobba” agli inizi del 1800. La seconda ...
Un nuovo articolo di Krugman sul tema, in effetti ricorrente, dei contrasti sempre più stridenti tra le percezioni che gli americani hanno della loro economia - prevalentemente negative - e i dati ufficiali (ed anche quello che si percepisce ad occhio nudo), secondo i quali gli USA conoscono un boom di posti di lavoro. E' vero che l'inflazione in parte può spiegarlo, giacché genera la sensazione di un'economia che rischia di essere fuori controllo. Ma gli stessi sondaggi dicono che la maggioranza degli americani non pensa che questo sia un fenomeno di lungo periodo. E il buon andamento del mercato del lavoro, all'epoca di Reagan, portò un grande consenso ai repubblicani, nonostante un'inflazione superiore ed una perdita netta del valore reale dei salari. Da dove deriva quella disconnessione?
[1] La tabella mostra il valore dei beni esportati, dal 1827 al 2014.
[1] Katharina Pistor è una ricercatrice statunitense, professoressa di Legislazione comparata all’Università di Columbia. Un consiglio: il presente articolo può essere utilmente letto assieme ad ...
[1] I futures sono contratti finanziari che obbligano le parti ad una transazione su un bene in una data futura predeterminata e a un prezzo ...
Grigorij Aleksandrovic Potemkin (1739/1791) fu un militare ed un ministro russo. Nella sua carriera, l'evento principale fu probabilmente l'organizzazione del colpo di stato che destituì l'Imperatore Pietro III e portò al potere Caterina. Ma, suo malgrado, divenne più famoso per i cosiddetti "villaggi Potemkin", che erano finte facciate di villaggi con le quali adornava il paesaggio russo, per farlo apparire più florido al passaggio della zarina (della quale, del resto, era uno degli amanti). Krugman ritiene che questa possa essere la chiave decisiva anche della guerra in corso, considerando la dipendenza della Russia dalle importazioni di beni manifatturieri pagati con petrolio e gas naturale.
[1] Roubini in varie occasioni ha definito “revisionistiche” le potenze che appaiono oggi accomunate da un proposito di modifica degli equilibri geopolitici di fondo. Il ...
[1] Sull’asse verticale, su una scala da 3 ad 8, i prezzi della benzina al gallone (un gallone sono 3,785 litri); su quello orizzontale, su ...
Da tempo economisti come Piketty, Novokment e Zucman studiano l'incredibile dimensione dei possessi di ricchezza finanziaria dei magnati russi all'estero. Nel 2015 essa era stata accertata pari all'85 per cento del PIL russo, che la cerchia degli 'oligarchi' amici di Putin sottrae illegalmente all'economia di quel paese e parcheggia nei paradisi fiscali. Se l'Occidente volesse congelare quelle ricchezze, colpirebbe al cuore il regime di Putin e metterebbe in atto l'iniziativa più efficace contro la guerra in Ucraina. Ma per farlo, l'Occidente deve aver voglia di colpire la sua stessa corruzione, dato che sono molti, negli affari come nella politica, che sono coinvolti in quella massima industria globale.
é [1] Il Libro I del Capitale fu pubblicato quando l’autore era ancora in vita (l’11 settembre 1867), gli altri due uscirono postumi. Il Libro II ...
C'è discussione tra i democratici americani se a Biden convenga cospargersi il capo di cenere per l'alta inflazione, o di mettere di più in rilievo il buon andamento dell'economia americana in termini di crescita e di posti di lavoro. I sondaggi - grande passione della politica americana (e insidiosa simulazione della democrazia) - dicono che quando gli americani ricevono notizie corrette sull'economia, il loro pessimismo si riduce e cresce il favore verso i democratici. Dunque, la domanda a Biden è: se non sarà lei a dare quelle notizie, chi le darà?
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