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La Dichiarazione del summit di Berlino e il nuovo consenso sulla politica industriale, da Adam Tooze (Chartbook 286, 26 maggio 2024)

[1] Le tendenze degli investimenti in energie pulite, in miliardi di dollari – in blu l’Europa, compreso il Regno Unito e la Norvegia; in rosso ...

Rashid e il sentimento della cittadinanza (giugno 2024)

RashidAli Rashid e il sentimento della cittadinanza

Ho incontrato Ali Rashid alla Croce Verde di Pietrasanta, dove era venuto per una iniziativa in Versilia della sua lista alle elezioni europee. Ci conosciamo da una trentina di anni, quando, a noi ed a molte compagne e compagni, venne l’idea di realizzare un gemellaggio tra la mia città e Gerusalemme Est; Rashid all’epoca era il Primo Segretario della Delegazione generale palestinese in Italia.

Mi ricordo il pensiero che avevo spesso di quanto poco quella semplice e piccola idea avrebbe modificato le difficoltà della vita di centinaia di migliaia di suoi connazionali, che lui ci raccontava. Eppure Rashid era entusiasta e trasmetteva a tutti noi un sentimento inatteso: che esisteva davvero un rapporto solido tra la facile generosità e fantasia nostra, di un piccolo gruppo di militanti di una cittadina europea, e le disgrazie del suo popolo.

Oggi penso che forse non ho mai conosciuto una persona altrettanto intimamente “internazionalista” come Rashid; una persona che nel mondo trova, o almeno cerca, la conferma del suo diritto di far parte di un popolo, per quanto lontano. Cosa c’è di meglio al mondo, se non sentire dappertutto il diritto di essere cittadini di qualcosa, ed essere dappertutto riconosciuti per questo diritto? Cosa restituisce meglio al nostro mondo una speranza di dignità che sta nuovamente perdendo? Neanche, intendo, la speranza di risolvere facilmente, con decreti universali, questi diritti negati; basterebbe la percezione che l'epoca del colonialismo è terminata nel secolo scorso, per innegabile eccesso di prove, e che non si può cambiare le carte ancora una volta per tornare a sofferenze già patite. E cosa altro è tutta l'immonda furbizia che si adopera per negare che ammazzare decina di migliaia di donne, vecchi e bambini sia un genocidio, una guerra che non si combatte tra eserciti, le cui tappe si misurano esclusivamente su quanto si infierisce su un popolo, con l'unico proposito di sradicare anche l'ultima speranza dei "due Stati" e con l'unica novità di cercare quotidianamente di nasconderlo, per manifesta vergogna?

Ali Rashid è candidato nella lista di “Pace, Terra, Dignità” nella circoscrizione Centro, per le prossime elezioni europee (con il nome di Ali Khalil, che questo racconto che mi ha inviato spiega per quale ragione gli venne imposto dalle autorità giordane, per cancellare traccia della sua nazionalità palestinese). Ognuno può decidere cosa rappresenti per noi il suo sentimento di cittadinanza, il suo lungo resistere. Io sono arrivato alla conclusione che, tra le varie cose importanti che oggi sono in gioco, la sua resistenza sia la più importante. Vedo molti sforzi per ripartire, e li apprezzo. Ma non vedo come si possa ripartire lasciando indietro, ormai, anche soltanto il sogno di Rashid della sua antica “casa di pietra bianca”.

Ecco il racconto di Rashid:

“Avevamo una casa di pietra bianca nel mio villaggio: Lifta, fondato 4.000 anni fa dai Cananei con il nome di Niftu, e conosciuta dai Romani come Nifta. Il suo territorio si estendeva fino alla porta di Damasco e alla porta dei Fiori sotto le mura di Gerusalemme. Poco lontano, mio nonno aveva un oliveto su una collina, oggi chiamata la collina francese, con olivi secolari. Mio nonno conosceva ogni olivo, a ciascuno aveva dato un soprannome. (prosegue nell'interno)

Una rigida separazione non è la risposta per la Palestina e per Israele, di Yanis Varoufakis (da Project Syndicate, 29 maggio 2024)

[1] La storiella si riferisce ad un turista che chiede ad un irlandese del posto la migliore direzione per Dublino. L’irlandese risponde: “Ebbene signore, se ...

Dentro un abbaglio di politica macroeconomica, di Simon Wren-Lewis (dal blog Mainly Macro, 28 maggio 2024)

[1] Lord Leonard James Callaghan, barone Callaghan di Cardiff, comunemente noto come Jim Callaghan (Portsmouth, 27 marzo 1912 – Lewes, 26 marzo 2005), è stato un politico e militare britannico. Ha fatto parte del Partito Laburista. È stato Primo ministro ...

Le elezioni indiane e il futuro economico del paese, di Raghuram G. Rajan (da Project Syndicate, 24 maggio 2024)

             

Gli alti costi delle nuove tariffe statunitensi sui veicoli elettrici della Cina, di Pinelopi Koujianou Goldberg (da Project Syndicate, 22 maggio 2024) (

           

I dilemmi del dollaro, di Barry Eichengreen (da Project Syndicate, 13 maggio 2024)

           

La minaccia della trumpflazione e la guerra alla Fed, di J. Bradford DeLong (da Project Syndicate, 22 maggio 2024)

             

La farsa dei “miliardi a migliaia”, di Jayati Ghosh (da Project Syndicate, 14 maggio 2024)

           

Com’erano ricchi i ricchi? Una tassonomia su basi empiriche delle basi della ricchezza preindustriale. Di Branko Milanovic (da Stone Center-Cuny, maggio 2024)

[1] Questo saggio è stato pubblicato su ScienceDirect e su stonecenter.gc.cuny.edu/files/2024/05/EEH_how-rich-were-the-rich.pdf nel mese di maggio. Comprensibilmente, per gli inesperti di questo ramo (globalissimo) di storia ...

Non agitarsi per i sussidi verdi, di Dani Rodrik (da Project Syndicate, 10 maggio 2024)

             

Perché la Cina fornisce argomenti sia ai pessimisti che agli ottimisti, di Zhang Jun (da Project Syndicate, 8 maggio 2024)

         

La “Belgrado connection”: il rame serbo, le ferrovie, la Cina (… e gli Emirati Arabi, l’Intelligenza Artificiale e il libro delle ricette di Tito). Di Adam Tooze (da Top Links 421, 8 maggio 2024)

[1] Questa traduzione di una pagina di “connessioni” di Adam Tooze conteneva anche altro (il ruolo degli Emirati Arabi negli investimenti diretti in Serbia, un ...

Perché gli elettori sono scontenti dell’economia di Biden, di Michael J. Boskin (da Project Syndicate, 2 maggio 2024)

[1] Michael Boskin è docente a Stanford e passato Presidente del Comitato dei Consiglieri economici del Presidente repubblicano Bush (padre), ha fama di conservatore che ...

Le Università come fabbriche, Di Branko Milanovic (da Global Inequality and more, 4 maggio 2024)

           

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